Gilda Pantuliano, in arte GildaPan, insieme al collettivo The perceptive Group, ha partecipato alla sinossi della sua opera presso il Padiglione Grenada della Biennale Di Venezia. L’installazione a parete dell’artista salernitana, dal titolo L’étranger, esamina il tema dell’emarginazione da se stessi e dalla società attraverso un percorso di riflessione di un popolo fortemente identitario, iconico, dinamico, resiliente benché privato di una patria geograficamente riconoscibile e nazionalista. I temi sociali caratterizzano il percorso artistico di GildaPan sin dai suoi esordi, snodandosi attraverso le sue opere in un percorso che è al contempo introspettivo ed estroverso.

“Essere ospitata al Padiglione Grenada è stata un’esperienza esaltante, un momento di grande arricchimento artistico e umano -. il commento di Gilda Pantuliano -. Emozioni intense: da una parte la gioia di essere stata invitata nella mostra più prestigiosa, dall’altra, la responsabilità di trovarmi in un luogo sacro dell’arte a confrontarmi con artisti, visitatori e addetti ai lavori provenienti da tutto il mondo. Un’esperienza che corona un anno particolarmente ricco di soddisfazioni”, ha concluso l’artista. “L’étranger” appartiene al ciclo Parole in Luce ch’esplora il destino della carta stampata nell’era digitale ma non abbandona i temi dell’ecologia approntati con la serie “Le orme sull’acqua”, essendo l’opera realizzata con materiali di recupero. Sullo sfondo i temi sociali, in questo caso l’emarginazione dei Tuareg e la loro capacità di resilienza, già esplorati nel ciclo “Reliquia”, che affronta una tematica dolorosa come la violenza di genere. L’opera, delle serie Parole in Luce, è una installazione a parete con pagine recuperate da una vecchia copia de “Lo straniero” di Camus, lana, sabbia del deserto, un ramo consumato dagli agenti atmosferici, tela e lana filata a mano, nelle tinte blu nila e blu ghassoul, cartoncino Fedrigoni Tintoretto, carta velina, pigmenti e collanti ecologici.

L’opera.

L’opera parte dal concetto di estraneità a se stessi, al mondo e alla natura per raccontare i Tuareg, popolo berbero nomade che resiste nella parte centrale del Sahara, uno dei luoghi più inospitali della Terra, un’area che soffre le conseguenze dei confini imposti dalla decolonizzazione. Ormai stranieri nella loro stessa patria, i Tuareg sono considerati forestieri dalle popolazioni dei cinque Stati che insistono nella regione e sono vittime di pregiudizio e persecuzione. Per messaggio, interpretazione, materiali e scopo, “L’étranger” segna una tappa globale nella carriera di GildaPan, incarnando i temi cari all’artista salernitana, che spaziano dal sociale all’ambiente per investigare la complessità dell’epoca contemporanea.

 

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