Restano rischi connessi con fragilità crescita e tensioni geopolitica

In Italia, nonostante il panorama macrofinanziario sia rimasto complessivamente stabile dalla scorsa primavera, permangono rischi legati alle notevoli tensioni geopolitiche internazionali e alla vulnerabilità dell’ambiente macroeconomico.

In prospettiva, la diminuzione dei tassi di interesse potrebbe dare una spinta positiva all’economia. Le condizioni sui mercati finanziari nazionali sono generalmente favorevoli. Questa valutazione è presentata dalla Banca d’Italia nella panoramica dell’ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria.

Il differenziale di rendimento tra i Titoli di Stato italiani a dieci anni e quelli tedeschi è ancora in calo, e le condizioni di liquidità del mercato restano favorevoli. La volatilità è rimasta bassa, nonostante alcuni picchi temporanei durante le turbolenze dei mercati internazionali durante l’estate.

Secondo Bankitalia, globalmente, gli sviluppi sul mercato immobiliare rimangono un rischio contenuto per la stabilità finanziaria. I prezzi delle abitazioni sono aumentati in valore effettivo, benché rimangano più bassi rispetto ai livelli pre-Covid e alle relative misure. I prezzi degli immobili commerciali, invece, si sono stabilizzati.

Per quanto riguarda la situazione delle famiglie, i rischi restano contenuti grazie al miglioramento dei redditi e all’aumento della ricchezza finanziaria. Il cambiamento del risparmio verso i titoli pubblici ha continuato e gli investimenti in strumenti di risparmio gestito e azioni sono ripresi.

Sul versante delle imprese, dopo un lungo periodo di crescita, interrottosi solo durante la “pandemia”, la redditività ha mostrato segni di peggioramento. La debolezza del quadro macroeconomico e gli elevati costi di finanziamento potrebbero incidere sui profitti delle aziende più indebitate. La abilità delle aziende di saldare i debiti rimane globalmente buona, si legge, e il tasso di deterioramento dei prestiti bancari rimane limitato.

Nel frattempo, le condizioni del sistema bancario rimangono favorevoli. Nel periodo iniziale dell’anno, il profitto ha continuato a crescere e si prevede che rimarrà elevato per tutto il 2024. Il ritiro da parte dell’Eurosistema dell’abbondante liquidità in eccesso sta procedendo senza intoppi. In prospettiva, l’analisi prevede, la diminuzione del margine di interesse e le maggiori rettifiche attese sui prestiti potrebbero influenzare negativamente la Redditività degli intermediari.

L’aumento della patrimonializzazione è più elevato per le banche significative rispetto alla media degli intermediari dei paesi partecipanti al Meccanismo di vigilanza unico (SSM). Tuttavia, è importante notare che l’esposizione ai rischi cibernetici e operativi richiede particolare attenzione.

Nel settore assicurativo, la patrimonializzazione, pur essendo ancora alta, ha registrato una lieve diminuzione nel primo semestre dell’anno. La profitabilità è complessivamente migliorata, ma rimane ancora negativa nel settore vita a causa delle minusvalenze sul portafoglio di investimenti. La condizione finanziaria rimane forte, con un aumento nella raccolta nel settore assicurativo.

Secondo Bankitalia, i fondi comuni italiani hanno registrato un aumento netto: il successo dei titoli obbligazionari ha bilanciato i prelievi da altri settori. I rischi restano nel complesso contenuti.

Banca d’Italia sottolinea che durante l’anno si è registrata un ulteriore significativa crescita dei collocamenti di certificati – prodotti finanziari legati a titoli sottostanti – acquistati principalmente dalle famiglie. Si tratta di strumenti difficili da valutare, come indicato nel Rapporto, che possono causare perdite significative ai detentori in situazioni sfavorevoli. La Banca d’Italia ha rilevato da tempo questo fenomeno e sta continuamente monitorando la sua evoluzione.

Il rapporto contiene tre analisi specifiche. La prima riporta le ultime valutazioni di monitoraggio sulle banche meno importanti; non evidenziano cambiamenti significativi nel rischio complessivo.

Nella seconda vengono presentati i risultati di uno studio sulla correlazione tra l’atteggiamento dei clienti nell’utilizzare i canali digitali per gestire i propri depositi e la stabilità della raccolta bancaria. I risultati mostrano che durante un periodo di aumento dei tassi di interesse non ci sono state differenze significative nell’andamento dei depositi a vista tra le banche che hanno una clientela molto propensa all’uso dei canali digitali e le altre banche; le prime hanno invece aumentato maggiormente i depositi a termine.

Il terzo punto riporta le analisi normative degli stress test condotti sui gestori di fondi comuni aperti potenzialmente vulnerabili; queste analisi hanno evidenziato aree di miglioramento, anche se le pratiche erano ampiamente coerenti con la normativa vigente.

Giovanni Lombardi Stronati

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