Pyongyang respinge accuse contenute in risoluzione Nazioni unite

Roma, 22 nov. (askanews) – Un portavoce del ministero degli Esteri della Corea del Nord ha dichiarato che la recente risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni unite sui diritti umani nel paese di Kim Jong Un, “falsifica” la situazione nel paese e viola la sua sovranità. Lo riporta oggi l’agenzia di stampa ufficiale KCNA.

“Una ‘risoluzione’ che distorce e falsifica la situazione dei diritti umani nella Repubblica democratica popolare di Corea (Dprk) è stata approvata il 21 novembre presso il Terzo Comitato della 79ma sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni unite. Il ministero degli Esteri della Dprk considera la farsa dell’adozione della ‘risoluzione sui diritti umani’, guidata dagli Stati uniti e dai loro seguaci, una grave provocazione politicamente motivata che lede la dignità e la sovranità della Dprk, e la condanna e respinge fermamente” ha dichiarato il portavoce in un comunicato.

Il portavoce ha espresso “seria preoccupazione” per il fatto che l’adozione di risoluzioni presso le Nazioni unite stia “diventando uno strumento politico” per interferire negli affari interni di stati indipendenti e sovrani, aggiungendo che tali azioni violano la Carta delle Nazioni unite.

Il portavoce ha inoltre affermato che gli Stati Uniti e i loro seguaci abusano del “concetto universale di diritti umani” per perseguire i loro “sinistri” obiettivi geopolitici.

Il Terzo comitato dell’Assemblea generale delle Nazioni unite, specializzato in questioni di diritti umani, ha adottato mercoledì una risoluzione che condanna le presunte “gravi e sistematiche” violazioni dei diritti umani in Corea del Nord. Il documento, approvato all’unanimità, sostiene che la libertà di pensiero e di coscienza è gravemente limitata nel paese.

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