“L’inizio della modernità nella pittura europea nella collezione di Roberto Longhi”
Roma, 18 nov. (askanews) – Inaugurata a Timisorara la mostra “Le luci di Caravaggio. L’inizio della modernità nella pittura europea nella collezione di Roberto Longhi” al Museo Nazionale d’Arte di Timisoara, rimarrà aperta al pubblico fino al 28 febbraio 2025. Con la curatela di Cristina Acidini e Maria Cristina Bandera, l’esposizione celebra l’opera e l’eredità di Roberto Longhi, uno dei più influenti storici dell’arte italiani del XX secolo e convinto assertore della portata rivoluzionaria del Caravaggio, che considerava il fondatore della pittura moderna.
Il progetto è nato dalla collaborazione tra Civita Mostre e Musei S.p.A. e Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi. L’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest hanno contribuito all’operazione, sostenendo direttamente alcuni costi e coagulando attorno agli sforzi del Museo Nazionale d’Arte di Timi?oara il sostegno finanziario di alcune espressioni dell’imprenditoria italiana attiva nel distretto di Timis. In occasione del vernissage, l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest Alfredo Durante Mangoni ha dichiarato: “Le istituzioni italiane in Romania hanno aderito al progetto di Civita e Fondazione Longhi con grande entusiasmo, per la sua rilevanza e per la qualificata curatela. Aver portato a Timisoara, crocevia di lingue e culture, il genio di Caravaggio e l’eredità della sua rivoluzione pittorica – avvertita ben oltre la penisola italiana – fa compiere un salto di qualità alla collaborazione bilaterale in campo artistico e culturale: un’iniziativa in linea con l’ampiezza e la profondità delle relazioni italo-romene e animata da un genuino afflato europeo, a riprova dell’appartenenza dei nostri Paesi al medesimo spazio culturale”.
Alla cerimonia di inaugurazione è intervenuto l’On. Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati. L’On. Mollicone, dopo aver evidenziato la portata innovativa del genio caravaggesco, ha definito la mostra “importante operazione di diplomazia culturale tra l’Italia e la Romania, che si pone in continuità con l’eredità di Timisoara Capitale Europea della Cultura del 2023 e che abbiamo sostenuto convintamente come Commissione Cultura della Camera dei Deputati”.
Il cuore della mostra è costituito dal celebre Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio, acquistato da Longhi negli anni Venti del secolo scorso. Il dipinto, che illustra il dramma del dolore e della sorpresa, rappresentati attraverso la tensione fisica del giovane protagonista, risale ai primi anni del soggiorno romano del pittore lombardo ed è uno dei principali pezzi della collezione Longhi. L’esposizione si compone inoltre di una selezione di oltre quaranta dipinti di artisti influenzati dalla rivoluzione caravaggesca nel corso del XVII secolo.
A margine dell’inaugurazione, per iniziativa del Presidente Mollicone, è stato inoltre esposto al pubblico l’arazzo di Camilian Demetrescu che raffigura San Giorgio che uccide il drago. L’opera, proveniente dal Palazzo Apostolico, è stata donata da Papa Francesco al Paese di origine dell’artista.