Almeno otto morti e una ventina di feriti in tutto il Paese

Milano, 17 nov. (askanews) – Su comando di Vladimir Putin è stato scatenato l’inferno questa mattina sull’Ucraina: missili da crociera, balistici e aerei, nonché droni d’attacco. In diverse città sono risuonate esplosioni e la rete energetica ucraina, già molto fragile, ha dovuto affrontare un nuovo “massiccio” attacco russo che ha provocato almeno otto morti e una ventina di feriti in tutto il Paese: a Odessa due persone sono decedute a causa dei bombardamenti russi. Ferito un adolescente di 17 anni.

“Un massiccio attacco combinato ha preso di mira tutte le regioni dell’Ucraina” e “la nostra infrastruttura energetica”, ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo lui sono stati lanciati 120 missili e 90 droni, mentre la difesa antiaerea ucraina è riuscita a distruggere 140 di questi obiettivi. Il ministro degli Esteri Andrii Sybiga ha denunciato “uno dei più grandi attacchi aerei” lanciato dalla Russia. Mentre il ministero della Difesa russo ha affermato di aver colpito “tutti” i suoi obiettivi in un massiccio attacco contro “infrastrutture energetiche essenziali che sostenevano il complesso militare-industriale ucraino”.

Colpita anche la capitale Kiev. A causa della caduta di detriti, è scoppiato un incendio sul tetto di un edificio residenziale di 5 piani nel quartiere Pechersk della città. Il sindaco Vitaliy Klitschko ha riferito che una donna è rimasta ferita ed è stata ricoverata in ospedale.

Secondo Kiev, Mosca, aumentando i suoi attacchi con droni e missili, ha già distrutto metà della capacità energetica dell’Ucraina. Utilizzati i bombardieri strategici Tu-22M3 e Tu-95, il cui decollo è stato registrato alle 5 del mattino.

Nel frattempo si preannuncia una fine d’anno complessa per tutto il vecchio continente. L’accordo quinquennale sul transito del gas russo attraverso l’Ucraina verso l’Europa scade il 31 dicembre 2024. E Kiev ha dichiarato con risolutezza la sua intenzione di non continuare la cooperazione con Gazprom. Per decenni, il sistema di trasporto del gas ucraino (GTS) è stato un’arteria chiave per la fornitura di oro blu all’Unione Europea, rimanendo di fondamentale importanza anche dopo che la Federazione Russa ha lanciato rotte alternative.

La sospensione del transito avrà inevitabilmente ripercussioni sul mercato energetico europeo, dato che alcuni Paesi sono ancora parzialmente dipendenti dal gas russo. Non escluse fluttuazioni nei prezzi dell’energia e avere conseguenze economiche sia per l’Europa che per l’Ucraina.

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