Ammissione del presidente: la first lady poco cauta
Roma, 7 nov. (askanews) – Durante un discorso televisivo oggi a Seoul, il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol si è alzato in piedi, ha chinato il capo e si è scusato di fronte ai cittadini. Il motivo di un atteggiamento così scenografico? Il cosiddetto “scandalo della borsetta” che ha investito la first lady Kim Keon Hee.
“Credo che il ruolo del presidente non sia quello di trovare scuse. Tutto quello che è accaduto è dovuto alle mie carenze e mancanza di virtù” ha dichiarato Yoon, secondo l’agenzia di stampa Yonhap, aggiungendo di presentare delle “sincere scuse” al popolo.
I sondaggi segnalano recentemente un crollo dei consensi di Yoon, il cui tasso d’approvazione è sceso sotto il 20%, con un malcontento pubblico legato in parte alle accuse sulla sua precedente associazione con il presunto mediatore di potere Myung Tae-kyun, nonché alle questioni riguardanti la first lady.
La first lady è finita nella tempesta quando lo scorso anno è emerso un video online che mostrava la moglie di Yoon accettare una borsa di Christian Dior del valore di circa 3 milioni di won (circa 2mila euro). A offrire la borsetta era stato un pastore protestante coreano-statunitense che aveva addosso una telecamera nascosta e che aveva pubblicato la foto del momento del regalo sui social network.
Secondo l’opposizione, la first lady avrebbe violato una precisa norma che vieta a consorti di funzionari pubblici di accettare regali di valore superiore a 1 milione di won (688 euro).
Yoon aveva già presentato le sue scuse a maggio, in maniera meno spettacolare, e aveva affermato che non sarebbe tornato più sulla vicenda. Tuttavia, il clamore dello scandalo non si è da allora attutito, quindi il presidente sudcoreano ha dovuto fare un ulteriore intervento.
“Le iniziative che ho avviato per il benessere del popolo e il futuro della Corea del Sud possono aver causato disagio, e le questioni riguardanti le persone a me vicine hanno sollevato preoccupazioni pubbliche” ha detto Yoon durante una conferenza stampa. Per quanto riguarda lo scandalo della borsetta che riguarda la moglie, accusata anche di manipolazione di titoli azionari e di aver interferito in affari governativi, Yoon ha ammesso che “avrebbe dovuto comportarsi con maggiore cautela, e il fatto che abbia causato preoccupazione al pubblico è indubbiamente sbagliato”. Ha inoltre annunciato di aver nominato un segretario che crei un ufficio dedicato alle attività della first lady, la quale si asterrà d’ora in poi da azioni che non siano legate alla funzione diplomatica.
Tuttavia, Yoon si è opposto alla proposta di legge avanzata dal principale partito di opposizione, il Partito democratico (DP), per nominare un procuratore speciale che indaghi sulle accuse contro sua moglie, definendola “incostituzionale” e “propagandistica”.
Il DP, dal canto suo, ha dichiarato che voterà la legge sul procuratore speciale alla sessione plenaria dell’Assemblea la prossima settimana, nel terzo tentativo dopo che un disegno di legge simile era stato respinto da Yoon e annullato il mese scorso. Il nuovo disegno di legge amplia l’ambito dell’indagine speciale per includere le recenti accuse secondo cui la first lady avrebbe cercato l’aiuto di Myung Tae-kyun per condurre sondaggi di opinione favorevoli a Yoon prima delle elezioni presidenziali del 2022.
La Corea del Sud rischia una crisi istituzionale. Yoon, per far avanzare le sue riforme, ha bisogno della cooperazione del Partito democratico, che detiene la maggioranza di 170 seggi nell’Assemblea Nazionale composta da 300 membri. Il presidente ha un programma ambizioso di riforme in ambito sanitario, pensionistico, lavorativo ed educativo, Inoltre, intende istituire un ministero della Strategia demografica per affrontare il problema della bassa natalità del paese. Operazione complicata se non scenderà a patti con l’opposizione.