La ministra tedesca: non lasceremo soli i Paesi di confine, cerchiamo soluzioni Ue

Roma, 28 set. (askanews) – “Nessuno fa la guerra alle organizzazioni non governative. Diciamo soltanto però, come ha detto Frontex, che non possono essere una sorta di calamita per attrarre migranti irregolari che poi guarda caso vengono portati sempre e soltanto in Italia, perchè l’Italia è il Paese più vicino e che ha porti sicuri. Questo è quello che noi abbiamo detto, quindi le navi delle ong possono fare soccorso in mare una volta, poi accompagnano nel porto sicuro dell’Italia – e questo sta accadendo – ma non si può trasformare l’Italia nel luogo dove tutte le organizzazioni non governative accompagnano migranti”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante il punto stampa congiunto a Berlino con l’omologa tedesca Annalena Baerbock.

“Perché sono migranti che non vogliono venire in Italia”, ha sottolineato il titolare della Farnesina, “io ho parlato con i sopravvissuti del naufragio di Cutro e nessuno di loro voleva venire in Italia. Questo è il punto politico, per questo noi chiediamo solidarietà europea. Solidarietà per i migranti è una cosa, solidarietà europea nei confronti dell’Italia Paese di primo approdo per quelli che vengono dall’Africa è un’altra. Per questo chiediamo una strategia europea, per questo sono d’accordo con Annalena sul fatto che si devano fare accordi con i Paesi d’origine, che si debba molto nel continente africano come si deve lavorare molto nei Balcani”.

“L’Italia non ha detto no alla proposta presentata stamane dalla Repubblica Federale tedesca, ha soltanto preso tempo, il ministro dell’Interno, per esaminare i contenuti di questa proposta da un punto di vista giuridico”, ha chiarito in precedenza Tajani, “Ma esaminare da un punto di vista giuridico i contenuti di una proposta, non significa assolutamente pensare che non si debbano salvare le persone in mare. Le nostre forze armate e forze dell’ordine salvano ogni giorno centinaia e centinaia di persone, noi siamo contro coloro che organizzano il traffico di esseri umani, siamo contro queste organizzazioni criminali che come ho detto sono le stesse che fanno il traffico di droga e il traffico di armi. Nel continente africano e anche nell’area dei Balcani”.

“Noi vogliamo proprio per questo salvare il maggior numero possibile di persone, per questo insistiamo sul diritto a non emigrare, per questo insistiamo con accordi con i Paesi di partenza, per questo insistiamo con la possibilità di rimpatriare gli illegali”, ha chiarito il ministro degli Esteri, “Non voglio ci siano fraintendimenti sulla posizione del governo: ieri, durante la riunione del Consiglio dei Ministri, abbiamo definitivamente approvato il decreto sui flussi migratori legali e abbiamo stabilito che – da quest’anno e nei prossimi tre – ci saranno oltre 400mila migranti legali che potranno venire a lavorare nell’industria dell’agricoltura. A questi oltre 400mila se ne potranno aggiungere altri, che avendo una formazione nel Paese di origine e già con un posto di lavoro, che potranno venire anch’essi a lavorare in Italia”.

Il problema, quindi, “sono i trafficanti di essere umani, il rispetto della legge”, ha concluso Tajani, “Anche per quanto riguarda la dignità delle donne, abbiamo fatto sì ieri durante il Consiglio dei Ministri di approvare una norma che tutela non soltanto le donne incinte ma tutte quante le donne. Il rispetto dei diritti umani è una cosa, la lotta all’immigrazione clandestina è un’altra, la lotta contro i trafficanti di esseri umani è un’altra ancora”.

“Molti dei migranti che attraversano il Mediterraneo vengono salvati, oltre il 95% dei salvati in mare che arrivano in Italia vengono portati in salvo dalle autorità statali e grazie all’impegno della Guardia costiera italiana che svolge un lavoro umanitario importantissimo di cui siamo grati, ma anche i soccorritori volontari, e ne abbiamo parlato a lungo, svolgono un lavoro per salvare vite, contrapponendo alla morte l’umanità, il loro impegno trova il nostro sostegno e appoggio”, ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock nella conferenza stampa congiunta con il vicepremier Antonio Tajani a Berlino.

Baerbock ha anche sottolineato il supporto ai Paesi di confine: “La nostra Europa comune inizia ai confini esterni, pertanto come Germania non lasceremo soli alcuni stati europei, cerchiamo soluzioni europee che abbiamo la parola Europa non solo in copertina ma che radichino la solidarietà vera in Europa. Serve un sistema comune che metta ordine, esprima regole chiare e procedimenti. Il sistema comune di asilo europeo deve essere messo in atto”, ha detto Annalena Baerbock, ministra degli Esteri tedesca nella conferenza stampa congiunta con il ministro Antonio Tajani.

La ministra ha ringraziato il vicepremier della visita: “Grazie di essere venuto finalmente a Berlino per un grande incontro bilaterale”. “L’intera Europa sta guardando ai nostri confini esterni, anche noi due ne abbiamo parlato ampiamente e non è un caso che in questo momento in cui le cose diventano interessati a Bruxelles ci siamo incontrati per parlare delle politiche migratorie. Nell’Europa unita ciò che succede altrove in Europa ha ripercussioni su di noi. Fa parte del dna europeo trovarci e discutere per trovare soluzioni europee congiunte”.

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