No rischi per la salute, sicurezza alimentare priorità

Milano, 30 ott. (askanews) – “Qualità, sicurezza alimentare e salubrità del tonno in scatola sono un’assoluta priorità per l’industria italiana delle conserve ittiche. Ripristiniamo la realtà dei fatti, non c’è nessun rischio di non conformità da mercurio nel tonno in scatola commercializzato sul mercato italiano”. L’Associazione nazionale conservieri ittici e delle tonnare respinge l’allarme l’anciato dalla Ong Bloom, insieme a Foodwatch, secondo cui da una indagine il tonno in scatola proveniente da cinque Paesi europei, tra cui l’Italia, risulta contaminato da mercurio, una sostanza dannosa per la salute.

“Il tonno in scatola sul mercato italiano, rispetta la legislazione dell’Unione Europea in materia di sicurezza alimentare e per la possibile presenza del mercurio risponde ai requisiti di legge imposti dall’Unione Europea”, prosegue Ancit nella nota.

L’indagine diffusa da Bloom si basa su un’analisi effettuata da un laboratorio indipendente su 148 lattine provenienti da Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Italia: il 100% di queste è risultato contaminato da mercurio. Inoltre, in più della metà delle scatolette il contenuto di mercurio superava il limite massimo stabilito per altre specie ittiche come il merluzzo o le acciughe, ovvero 0,3 mg per chilo.

L’Associazione dal canto suo sottolinea che il mercurio è un metallo rilasciato nell’ambiente sia da fonti naturali, sia in conseguenza dell’attività dell’uomo. Per cui tracce di mercurio (inclusa la sua forma organica, denominata metil-mercurio), possono essere presenti nei prodotti ittici, come in altri prodotti alimentari. Per quanto concerne il muscolo di diverse specie ittiche, tra le quali il tonno, i tenori massimi ammessi dall’Unione europea (quindi dall’Italia), sono fissati dal Regolamento UE 915/2023 in 1 mg di mercurio per chilo di peso fresco. Tali limiti sono più restrittivi di quelli stabiliti a livello internazionale dal Codex Alimentarius per il tonno (1,2 mg/kg per il solo metilmercurio).

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) afferma che “un consumo di pesce nel range di 2-4 porzioni settimanali fornisce benefici netti per la salute, indipendentemente dal rischio derivante dall’esposizione al metilmercurio”. A tal proposito, Ancit ricorda che il tonno in scatola, sott’olio o al naturale, apporta 35 microgrammi di selenio ogni 100 grammi di prodotto e che il selenio svolge un ruolo di primario antagonista nei confronti del mercurio.

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