Premier “soddisfatta dei risultati”, per opposizioni “bugie e fallimenti”

Roma, 22 ott. (askanews) – Nel giorno in cui celebra il secondo “compleanno” del governo, si apre un fronte europeo per Giorgia Meloni, con il rapporto dell’Ecri, organo del Consiglio d’Europa, che accusa le forze dell’ordine italiane di “razzismo”.

Rinviata a data da destinarsi (ufficialmente per l’assenza del vice premier Antonio Tajani, oggi pomeriggio a Pescara per il G7 Sviluppo) la conferenza stampa che inizialmente era stata prevista per le 9.30 oggi, la presidente del Consiglio pubblica di buon mattino un video sui social: “Non mi sono mai risparmiata ma penso anche – rivendica – che sono soddisfatta dei risultati e dei traguardi che in questi due anni abbiamo raggiunto per l’Italia e sono anche consapevole di quanto lavoro ci sia ancora da fare”. Per la premier “abbiamo restituito all’Italia una nuova centralità sulla scena internazionale; abbiamo rilanciato la crescita economica e l’occupazione, abbiamo raggiunto diversi record storici” sull’occupazione; “protetto il nostro tessuto produttivo industriale”; avviato “riforme che erano attese da decenni in questa nazione”; “messo in sicurezza i conti dello Stato” e “difeso il potere d’acquisto delle famiglie”. E “nei prossimi anni continueremo a lavorare con determinazione, con impegno per consolidare questi risultati e per rispettare integralmente il patto che abbiamo sottoscritto con i cittadini italiani”. Una ricostruzione respinta al mittente dalle opposizioni. Il giudizio sull’esecutivo della segretaria Pd Elly Schlein “è negativo da ogni punto di vista”, il leader del M5s Giuseppe Conte parla di “due anni di bugie e fallimenti” mentre Matteo Renzi ‘boccia’ la presidente del Consiglio: “Qualcosa da festeggiare ce l’ha solo lei: non festeggia l’Italia e non festeggiano gli italiani”.

A rovinare un po la ‘festa’ dell’esecutivo è arrivato il rapporto, publicato oggi, della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri), un organismo del Consiglio d’Europa, secondo cui ci sono “numerosi resoconti di profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine, che prendono di mira in particolar modo i Rom e le persone di origine africana”. Secondo la Commissione, per “combattere il razzismo e l’intolleranza all’interno delle forze dell’ordine, le autorità dovrebbero commissionare uno studio completo e indipendente con l’obiettivo di rilevare e affrontare eventuali pratiche di profilazione razziale da parte degli ufficiali”. Sotto accusa però anche il generale ed eurodeputato Roberto Vannacci (di cui nel rapporto non viene però fatto il nome) per le affermazioni fatte nel suo libro ‘Il mondo al contrario”, ritenute “esempi” di “dichiarazioni razziste e Lgbti-fobiche”. Di fronte a questi problemi, l’Ecri chiede di istituire un organismo completamente indipendente ed efficace per l’uguaglianza e di rafforzare l’Ufficio nazionale contro la discriminazione razziale. Mentre anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella esprime “stupore” per il rapporto, è durissima la replica dell’esecutivo. Matteo Salvini parla di “un ente inutile”, Antonio Tajani di accuse “false”, mentre la premier affida la risposta a un post su X: “Le nostre Forze dell’Ordine – scrive – sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni. Meritano rispetto, non simili ingiurie”.

Resta centrale, nella giornata politica, il tema dei migranti. Il Viminale ha deciso il ricorso contro le ordinanze dei giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma che non hanno convalidato il trattenimento dei dodici migranti trasferiti in Albania mentre non si placa la polemica politica sul decreto varato ieri sera in Consiglio dei ministri per cercare di ‘superare’ il problema. Il testo al momento non è stato reso noto e per questo il Pd chiede “un’informativa urgente” della premier in Parlamento sul “decreto fantasma che nemmeno i membri del governo hanno potuto visionare”.

Intanto a Palazzo Chigi e via della Scrofa, sede di Fdi, è suonato un campanello d’allarme: Sigfrido Ranucci ha annunciato per domenica una puntata di ‘Report’ che avrà al centro il Ministero della Cultura. A ‘Un giorno da pecora’ il giornalista ha parlato di un “nuovo caso Boccia che potrebbe essere al maschile, non riguarda Boccia” con documenti e chat che “farebbero ipotizzare responsabilità legate ad alte cariche di Fratelli d’Italia”. Abbastanza per far salire la fibrillazione molto vicino al livello di guardia.

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