Giornata mondiale della salute mentale, intervento psicoterapeuta Callopoli

Roma, 9 ott. (askanews) – Secondo i dati più recenti dell’Istituto Superiore di Sanità, in un anno oltre 86.000 coppie in Italia si sono sottoposte a trattamenti di fecondazione assistita, con circa 16.625 nascite, pari al 4,2% del totale dei nati (in Italia più di un bambino su 25 è nato grazie alla PMA nei 12 mesi). Un percorso non facile per le coppie, che ha anche dei risvolti psicologici rilevanti.

In occasione della Giornata mondiale della salute mentale (10 ottobre), Alma Res – Centro di Medicina della Riproduzione – vuole ricordare l’importanza del supporto psicologico per chi decide di ricorrere alla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), per far sì che la persona esca dal proprio vissuto doloroso e riprenda – attraverso un percorso ad hoc – il timone della propria esperienza.

La scoperta dell’infertilità, infatti, spesso fa piombare l’individuo e la sua relazione dentro un vortice di dolore e incredulità; viene vissuta come un imponente scoglio che si frappone tra la propria mente – che stava dando voce e slancio ad un forte desiderio vitale – e la momentanea impossibilità di realizzare il proprio progetto. La parte della coppia portatrice del problema di infertilità si sente colpevole e, dunque, l’impegno dello psicologo è volto a favorire e recuperare il linguaggio condiviso della coppia che il senso di colpa rischia di compromettere e logorare.

“Già nella fase della diagnosi, la persona inizia a sentirsi schiacciata, a perdere interesse nella propria quotidianità, a percepirsi inerme. Comincia così un vissuto di graduale perdita di interesse e di efficacia sulle cose e tale vissuto può tendere ad incrementarsi durante il trattamento della PMA – afferma il dott. Marco Callopoli, psicoterapeuta di Alma Res – Lungo il percorso si affrontano tante prove, a cominciare dai molti accertamenti medici che vengono richiesti, alla difficoltà di reperire informazioni chiare, alla fatica di parlarne con amici e parenti, al sentimento di isolamento sociale che può manifestarsi. Tutto ciò spoglia l’individuo dalla possibilità di sentirsi soggetto, la sensazione prevalente sarà quella di sentirsi una rotella dentro un ingranaggio, impoverendo così la propositività e propulsività utili a determinare i nostri eventi”.

Poter condividere le proprie emozioni corrisponde ad affrontare i vissuti negativi che assediano la mente, inibendo una funzione vitale che, invece, così si riattiva animando parti dinamiche di sé. Grazie all’esperienza dei colloqui con lo psicologo, la coppia può tornare a percepirsi protagonista del proprio percorso di PMA e non più vittima di una diagnosi imprevista. Consapevole dell’importanza del supporto psicologico, Alma Res mette a disposizione di tutte le coppie che effettuano un percorso di PMA, in maniera totalmente gratuita, la professionalità di uno psicoterapeuta che aiuti ad alleviare il senso di inadeguatezza e ad esteriorizzare alcune quote d’angoscia; uno spazio d’ascolto dedicato, inoltre, consente di ridurre i picchi di stress, permettendo alla persona di percepire una maggiore stabilità ed equilibrio durante il percorso.

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