È il più diffuso tra donne, pari a un terzo malattie neoplastiche
Milano, 1 ott. (askanews) – “Informazione è la parola chiave. I numeri confermano come la prima ‘arma’ contro il male è l’educazione alla salute e alla diagnosi preventiva. Prevenzione, diagnosi precoce e ricerca, da sempre, sono un’eccellenza del sistema sanitario lombardo. È, questa la strada che credo sia necessaria continuare a percorrere insieme alle associazioni del terzo settore come Europa Donna, LILT e Salute Donna che, da anni, con energia, passione, competenza e cuore portano avanti la propria ‘missione’ a favore della salute e del benessere delle donne. Un gioco di squadra determinante per arrivare a tutte le donne con il messaggio della prevenzione: ‘una mammografia può salvarti la vita’. Partiamo da qui: è un primo passo fondamentale”. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Federico Romani, ha introdotto la cerimonia di sensibilizzazione per la prevenzione del tumore al seno che si è svolta nell’Aula consiliare, prima dell’inizio dei lavori della seduta di oggi al Pirellone.
Ogni mese di ottobre, da sette anni, l’Assemblea lombarda dedica un breve momento di confronto in occasione dell’inizio del “mese rosa”. Per l’occasione sono intervenute in Consiglio regionale le rappresentanti delle associazioni del territorio impegnate sul tema: Rosanna D’Antona (Presidente Europa Donna); Anna Maria Mancuso (Presidente Salute Donna e componente dell’Intergruppo sull’oncologia del Consiglio regionale) e Ilaria Malvezzi (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – Lilt).
Durante la cerimonia è intervenuta anche la presidente della Commissione Sanità Patrizia Baffi che ha voluto ricordare come “Ottobre Rosa sia l’occasione per ribadire l’importanza di un’azione di prevenzione che dobbiamo affrontare tutti insieme, quotidianamente, affinché il percorso di cura sia percorso di vita. È una battaglia che parte dalla centralità della prevenzione, valore chiave anche nel Piano Socio Sanitario regionale, per avvicinare sempre di più le donne quando le donna, come purtroppo accade ancora troppo spesso, non riescono ad accedere ai presidi medici”.
Nel corso del dibattito sono intervenute le Consigliere regionali Roberta Vallacchi (PD) e Gigliola Spelzini (Lega). Per la Giunta regionale le conclusioni sono state affidate all’Assessore al Welfare Guido Bertolaso che ha ribadito come la prevenzione sia “il cardine del Piano Socio Sanitario Regionale 2024-2028 approvato lo scorso giugno”. Al termine della cerimonia il Presidente Romani ha inviato tutti i consiglieri a una foto con il fiocchetto rosa, simbolo dell’iniziativa.
Le diagnosi nel 2023, in base ai dati di Europa Donna su elaborazione Associazione Italiana di Oncologia Medica, sono state oltre 55mila; un numero, secondo le previsioni, destinato ad aumentare dello 0,2% ogni anno nel prossimo ventennio. Oggi in Italia sono 834.200 le donne viventi dopo una diagnosi di tumore al seno. A questa patologia spetta ancora il primato di tumore più diffuso nel sesso femminile, rappresentando circa un terzo delle malattie neoplastiche che colpiscono le donne. A cinque anni dalla diagnosi sopravvive l’88% delle donne, percentuale che sale al 91% a nove anni per le donne che hanno superato il primo anno dopo la diagnosi
Oltre la metà delle donne, il 56,2%, aderisce alle campagne di screening mammografico, con differenze significative tra le regioni. Nelle regioni settentrionali l’adesione supera il 64%, mentre scende al 41,3% al Sud e nelle isole. La prevenzione ha un ruolo essenziale nella riduzione della mortalità per il tumore al seno. Nell’arco temporale tra il 2007 e il 2019 sono infatti stati evitati oltre 10.000 decessi correlati a questa malattia, una riduzione corrispondente al 6%.