De Martin: avanti con la ricerca per nuovi cloni e portainnesti
Milano, 30 set. (askanews) – “Il cambiamento climatico va affrontato il prima possibile con il supporto della ricerca: il futuro del mondo vitivinicolo veneto dipende anche da questo”. Ad affermarlo è Pierclaudio De Martin, presidente di Unione consorzi vini veneti Doc e Docg (Uvive).
“La vite ha dimostrato di essere una pianta resiliente ma la viticoltura è sempre più, e sempre più sarà, ostaggio del meteo e la sfida sarà quella di riuscire a trovare, attraverso la ricerca, dei cloni o portainnesti che siano adatti a varie condizioni climatiche” ha spiegato De Martin, precisando che “servirebbero piante più resistenti alla siccità e allo stress idrico, e questo è già stato fatto, ma contemporaneamente anche agli eventi meteo estremi, come precipitazioni intensissime in un breve lasso di tempo: sono due situazioni diametralmente opposte che tuttavia nel corso dell’anno si sono presentate una di seguito all’altra, mettendo in difficoltà la maturazione dei grappoli e in generale la salute delle viti”.
“Nonostante il primo periodo di piogge e a seguire i picchi di caldo in estate – ha concluso il presidente di Unive – la vendemmia di quest’anno è andata meglio del previsto”.