“Se ci colpite, noi colpiremo voi”. Hamas si arrenda
Roma, 27 set. (askanews) – “Ho un messaggio per i tiranni di Teheran: se ci colpite, noi colpiremo voi. Non c’è posto in Iran dove il lungo braccio di Israele non possa arrivare”: lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, intervenendo all’Assemblea generale dell’Onu. Nel suo intervento ha detto che un accordo tra Arabia Saudita e Israele era vicino quando era alle Nazioni Unite l’anno scorso, ma poi Hamas si è riversato oltre confine per uccidere, stuprare, mutilare e bruciare vive le persone “in scene che ricordano l’Olocausto nazista”. Netanyahu ha affermato che Israele ha riportato a casa 154 ostaggi, di cui 117 vivi – la maggior parte dei quali come parte di un accordo di tregua stipulato a novembre – e ha promesso che non avrà pace finché tutti gli ostaggi non saranno riportati a casa.
Netanyahu ha sottolineato che “la maledizione del 7 ottobre” si è estesa ad altri sei fronti, compreso il fronte libanese quando Hezbollah ha aperto il fuoco. Il premier ha citato gli oltre 250 attacchi degli Houthi nello Yemen e gli attacchi delle milizie appoggiate dall’Iran in Iraq. “Ho un messaggio per i tiranni di Teheran”, ha detto, “se ci colpite, noi colpiremo voi”. “Non c’è posto in Iran dove il lungo braccio di Israele non possa arrivare. E questo vale per tutto il Medio Oriente”. “Stiamo vincendo”, ha esclamato Netanyahu.
E su Gaza: “La guerra può finire adesso, se Hamas si arrende, libera gli ostaggi e depone le armi. In caso contrario, Israele andrà avanti fino alla vittoria totale”, ha detto.
“Israele sconfiggerà Hezbollah”, così anche Netanyahu all’Onu. “Sono venuto qui per dire basta”, ha detto. “Non ci fermeremo finché i nostri cittadini non torneranno sani e salvi nelle nostre case”, ha ribadito, facendo riferimento ai 60.000 residenti del nord di Israele divenuti sfollati. “Per 18 anni Hezbollah si è rifiutato sfacciatamente di attuare la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza”, ha proseguito, sottolineando che ha spostato le forze direttamente al confine di Israele invece di lasciare il Libano meridionale. “Finché Hezbollah sceglie la via della guerra, Israele ha tutto il diritto di far tornare i propri cittadini sani e salvi”. Israele “continuerà a degradare Hezbollah finché tutti i nostri obiettivi non saranno raggiunti”, ha affermato.