Fini (Cia): senza agricoltura non c’è futuro
Roma, 26 set. (askanews) – “Ora dobbiamo lavorare insieme per un’agricoltura che sia sostenibile, equa, in grado di rispondere alle sfide globali, partendo dal garantire un giusto reddito agli agricoltori. Solo attraverso un’azione coordinata potremo garantire la sicurezza alimentare per le generazioni future, per questo abbiamo proposto agli altri colleghi il tavolo permanente”. Lo ha detto Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, intervenendo al G7 delle associazioni agricole, organizzato e guidato da Coldiretti, che per la prima volta ha riunito a Siracusa le principali organizzazioni agricole all’interno del G7 dell’agricoltura.
“Abbiamo portato avanti una riflessione condivisa sui temi cruciali che toccano l’agricoltura globali – ha spiegato Prandini – in un momento storico segnato dalle conseguenze della pandemia e da conflitti che impattano profondamente la sicurezza alimentare e la stabilità geopolitica. Abbiamo voluto allargare i nostri lavori anche al tema dell’Africa, perché vediamo tutte le potenzialità di un continente dove uno sviluppo agricolo equo può diventare una risposta concreta alla fame, alla necessità di occupazione e alle spinte migratorie”.
Cristiano Fini, presidente della CIA Agricoltori Italiani, ha ribadito che “senza agricoltura non c’è futuro, ma per continuare a garantire la sicurezza alimentare globale dobbiamo sostenere i produttori, assicurare un reddito equo, investire nelle aree interne, combattere il consumo di suolo e promuovere l’innovazione contro i cambiamenti climatici”.
Mentre Luigi Scordamaglia, rsponsabile delle politiche internazionali di Coldiretti e CEO di Filiera Italia, coordinatore dei lavori per la dichiarazione congiunta, ha sottlineato: “abbiamo lavorato insieme in modo efficace, anche partendo da posizioni inizialmente divergenti, ma arrivando a una visione condivisa. Abbiamo detto no a un mondo frammentato in blocchi geografici in costante conflitto commerciale, con dazi e barriere, e abbiamo riaffermato la necessità di un multilateralismo inclusivo che coinvolga anche il Sud del mondo. Condividiamo valori, standard e obiettivi comuni, riconoscendo gli agricoltori come attori chiave nelle sfide sociali e ambientali globali”.