Niccolai (Apc): 105 mila visitatori al Salone del Camper 2024
Milano, 25 set. (askanews) – Italiani popolo di santi, poeti, navigatori e anche camperisti: si stima che siano circa un milione gli adepti, non soltanto del turismo all’aperto. Ormai una voce chiave è anche il confort e persino un certo lusso un po’ più libero, offerto da una vacanza su quelle quattro ruote, che sono anche una casa e che ti portano lontano. “All’estero sicuramente sono un po’ più attrezzati che in Italia per accogliere i camperisti: le mete possono andare da un giro dai Castelli della Loira alla Provenza, alle coste della Spagna e del Portogallo, nonché il mitico viaggio a Caponord o a vedere i fiordi della Norvegia” racconta ad askanews Simone Niccolai, presidente di APC (Associazione Produttori Caravan e Camper, presente al Salone del Camper di Parma dal 14 al 22 settembre).
La tendenza più chiara del settore è che è in crescita costante, ormai “almeno da 15 anni”. “L’edizione del Salone del Camper 2024 ha segnato 105 mila visitatori con un trend del 3% in più rispetto alla scorsa edizione, che comunque ha superato le 100 mila presenze. Ormai è un appuntamento fisso per un grandissimo numero di persone”, dice Niccolai. Numeri da stadio che testimoniano un vero interesse. Oltre 330 espositori, di cui 70 provenienti da 16 Paesi esteri, oltre 600 veicoli ricreazionali esposti distribuiti su una superficie espositiva totale di 110.000 metri quadrati in 5 padiglioni, con un incremento di circa il 4% sia di espositori che di superficie espositiva occupata.
Chi ama il turismo en plein air lo sa: è contagioso. Lo stesso Niccolai testimonia che spesso chi l’ha provato una volta, lo sceglie anche per gli anni a venire. Nei primi sette mesi del 2024 le immatricolazioni di camper nuovi hanno fatto registrare una crescita del 22,22%. Anche a livello europeo i dati sono positivi: nel primo semestre 2024 le immatricolazioni in Europa sono aumentate del 9,4%.
Viaggiare in camper continua a essere uno dei modi più convenienti per viaggiare. Anche considerando il costo totale di proprietà e utilizzo del camper, inclusi benzina, cibo e spese di campeggio. Ma questo non vuol dire stare scomodi. O non spendere. Anzi. Completo confort, cercando il tramonto perfetto o la spiaggia più bella o il panorama mai visto.
Anche un misto di emozioni e sensazioni positive che ha saputo raccontare così bene un film per tutti: “Vita da Camper” (in inglese “R.V.” ovvero Runaway Vacation) con uno dei più bei ruoli mai interpretati da Robin Williams, con tutte le insicurezze, i dolori e anche le gioie di un padre di famiglia. Nonché un elemento che si ripete spesso pure nella realtà: la vacanza in camper unisce e spesso risolve le crisi familiari perché fa ritrovare valori condivisi e il tempo che la routine ruba un po’ a tutti.
E all’aperto la routine non esiste. Anche per chi lavora. “Nell’ultimo periodo – aggiunge Niccolai – specialmente durante e dopo il Covid, è esploso lo smart working e il camper e il van sono anche diventati un luogo di lavoro perché si può unire il fatto di spostarsi e il continuare a lavorare; perché lo si può fare con un device non necessariamente nel proprio ufficio”. Quindi, dove si va? Un vero camperista non lo chiede. Si va dove si desidera andare”.
(di Cristina Giuliano)