L’atroce delitto per il ministro cinese è un caso isolarto
Roma, 24 set. (askanews) – Il Giappone non dovrebbe “politicizzare e amplificare” l’atroce delitto avvenuto a Shenzhen, in Cina, dove un bambino giapponese è stato assassinato mentre andava a scuola da un cittadino cinese. Lo ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi incontrando a New York, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu, la sua omologa giapponese Yoko Kamikawa.
“La Cina indagherà e gestirà il caso in linea con la legge. Proteggerà sempre la sicurezza di tutti i cittadini stranieri che vivono nel paese, in accordo con le norme”, ha detto Wang alla sua collega nipponica. “La parte giapponese – ha continuato – dovrebbe avere un approccio calmo e razionale rispetto all’evento, invece di politicizzarlo e amplificarlo”.
L’assassinio, avvenuto la scorsa settimana, ha creato un’ondata di commozione e sdegno in Giappone. Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha chiesto chiarezza alle autorità cinesi e c’è stata anche la convocazione da parte del ministero degli Esteri di Tokyo del rappresentante diplomatico cinese. Pechino, invece, considera il caso “isolato”.
Kamikawa, secondo quanto ha riportato il ministero degli Esteri nipponico, ha domandato che Pechino si impegni in “un’indagine rapida e completa che includa il movente dell’autore del reato, una chiara spiegazione ai rappresentanti giapponesi e la rigorosa punizione del colpevole, oltre a misure per prevenire future recidive”. Inoltre ha chiesto “misure concrete per garantire la sicurezza dei cittadini giapponesi residenti in Cina, in particolare dei bambini” e “un’azione immediata e rigorosa per contrastare i post sui social media che diffondono affermazioni infondate e anti-giapponesi, che potrebbero mettere in pericolo la sicurezza dei bambini giapponesi”.
I due ministri hanno anche affrontato la questione delle acque di scarico trattate dell’impianto nucleare di Fukushima, teatro nel 2011 del peggiore incidente atomico dai tempi di Cernobyl, per la quale Tokyo e Pechino hanno raggiunto la scorsa settimana un’intesa per far ripartire l’import di pesce giapponese in Cina a fronte di un controllo rafforzato dei livelli di radioattività nello scarico.
Infine, Kamikawa ha espresso ancora una volta le sue “serie preoccupazioni” riguardo alla situazione nel Mar cinese orientale, comprese le attività militari cinesi nelle vicinanze del Giappone, come la “recente violazione dello spazio aereo giapponese da parte di aerei cinesi ad agosto e il passaggio di portaerei nelle acque territoriali giapponesi”.