Integrare pesca e acquacoltura in grandi strategie italiane
Roma, 23 set. (askanews) – “La pesca non è solo un settore economico ma deve diventare un presidio ambientale e culturale delle nostre coste. Per trasformare la pesca in un fattore di sviluppo sostenibile c’è bisogno di integrare la pesca e l’acquacoltura all’interno delle grandi strategie del nostro Paese”. Così in una nota il presidente del Dipartimento Nazionale Pesca UN.I.COOP., Gian Matteo Panunzi, in occasione del Divinazione Expo al G7 Agricoltura e Pesca a Siracusa.
“La creazione di cluster bio-economici d’impresa della pesca e dell’acquacoltura, attraverso interventi regionali di promozione e valorizzazione delle Aree marine ecologicamente attrezzate per la pesca e l’acquacoltura, rappresenta l’unica risposta concreta alla necessità di applicare un approccio ecosistemico e sostenibile nell’uso delle risorse marine – ha detto Panunzi – creando contemporaneamente le condizioni favorevoli allo sfruttamento delle risorse del PNRR messe a bando”.
“E’ quindi fondamentale, per una gestione integrata della bioeconomia marina e per la protezione della biodiversità, avviare un sistema di governance territoriale partecipativa applicata a livello intersettoriale, che coinvolga non solo le organizzazioni della pesca e dell’acquacoltura (O.P) e il settore della logistica, ma anche la ricerca ed eventualmente i soggetti pubblici”.
Inoltre, conclude Panunzi, è necessario che la nuova Commissione “trovi con pragmatismo l’equilibrio tra sostenibilità e competitività e che si realizzi una nuova governance del Mediterraneo in cui tutti i Paesi mediterranei peschino con le stesse regole”.