Una domenica di settembre si è trasformata in un viaggio emozionante nella tradizione, nella memoria e nel lavoro dei vignaioli del passato. A Contrada Monteoliveto, tra filari di uva e profumi autunnali, si è tenuta una giornata di vendemmia speciale che ha coinvolto tre generazioni della famiglia Vernazzaro, capitanata dall’enologo Gerardo Vernazzaro. Storico vinificatore delle Cantine Astroni, Gerardo ha ereditato la passione per il vino dal nonno Giovanni, un uomo che ha dedicato la sua vita alla cura della vigna e alla produzione di vini che hanno conquistato il palato di molte persone in tutto il mondo.

La vendemmia, un momento cruciale per la viticoltura, si è trasformata in una vera e propria festa di famiglia. Non si trattava solo di raccogliere i grappoli maturi, ma di trasmettere una tradizione, di insegnare ai più giovani il valore del lavoro manuale e il rispetto per la terra. I nipotini di Gerardo, Nico e Peppe, soprannominato scherzosamente “best worker” per la sua dedizione, sono stati i protagonisti indiscussi della giornata. Affascinati dal taglio dell’uva e incuriositi da ogni fase della produzione, i bambini hanno posto innumerevoli domande allo zio, dimostrando interesse e desiderio di apprendere i segreti della vinificazione.

Guidati dalla sapiente esperienza di Gerardo, i piccoli vendemmiatori hanno scoperto il fascino di un mestiere antico, che unisce manualità e passione. “Vedere i miei nipoti così interessati e curiosi mi riempie di speranza per il futuro”, ha commentato soddisfatto l’enologo, visibilmente emozionato. “È importante che capiscano da dove veniamo e quali sono le nostre radici, per poterle tramandare a loro volta.”

Ma non erano solo i più giovani a partecipare a questa giornata speciale. Insieme a Gerardo, anche altri membri della famiglia hanno preso parte alla vendemmia: Piero Pavia, Rosaria Vernazzaro, Pina Orlando, Emanuela Russo e Domenico Vernazzaro, uniti dalla volontà di mantenere viva una tradizione che affonda le sue radici nel passato, ma guarda con fiducia al futuro. La giornata ha visto la partecipazione anche di un caro amico di famiglia, Claudio Tenuta, che ha condiviso con loro il lavoro tra i filari e il piacere di una giornata all’aria aperta.

La vendemmia non è solo un’attività agricola, ma un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Il profumo dell’uva appena raccolta, il calore del sole settembrino, il rumore delle forbici che tagliano i grappoli e le risate che riecheggiano tra le vigne hanno reso indimenticabile questa domenica in famiglia. Sotto la guida esperta di Gerardo, che con la sua lunga esperienza ha saputo rendere affascinante ogni fase del processo, grandi e piccini hanno potuto scoprire quanto amore e dedizione si nascondano dietro una bottiglia di vino.

Questa giornata speciale ha dimostrato che la vendemmia, pur essendo un lavoro faticoso, è anche un’occasione di incontro e di trasmissione di valori. Per Gerardo, il vero successo non è solo nei riconoscimenti internazionali che i suoi vini hanno ottenuto, ma nella capacità di mantenere viva la tradizione di famiglia, tramandando la passione per la viticoltura alle nuove generazioni.

La vendemmia, dunque, si è trasformata in un momento di unione, in cui il passato incontra il presente e si proietta verso il futuro. Una giornata in cui la terra, il vino e la famiglia si sono intrecciati, creando ricordi preziosi che, come un buon vino, miglioreranno con il tempo.

M.O

L’articolo Vignaioli per un giorno: un legame che unisce tre generazioni proviene da Notiziedi.it.

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