Appello al Governo Meloni a realizzare i prezzi anticaporalato
Roma, 22 set. (askanews) – “Il G7 rappresenta un’occasione straordinaria per costruire un mercato più a misura d’uomo contrastando concorrenza sleale, dumping sociale e sfruttamento, vogliamo sia un’opportunità soprattutto per valorizzare il lavoro di chi ogni giorno contribuisce alla sussistenza e alla sicurezza alimentare, allo sviluppo rurale, al contrasto del dissesto idrogeologico”. Lo ha detto il segretario generale della Fai-Cisl, Onofrio Rota, intervenendo a Siracusa al G7 dell’agricoltura e della pesca alla tavola rotonda “Il valore aggiunto della sicurezza sul lavoro e il contrasto al caporalato” con la partecipazione dei ministri Calderone e Lollobrigida.
“Al Governo – ha detto Rota – rinnoviamo il nostro appello per una legge contro il consumo di suolo perché non c’è cibo senza terra. Quanto al contrasto al caporalato, va implementato il reddito lungo la filiera, dunque i costi medi di produzione previsti dal Decreto Agricoltura, sul modello della nostra proposta di prezzi anticaporalato, vanno realizzati al più presto”.
Altro aspetto fondamentale, per il sindacalista, è intervenire sui migranti che trainano il made in Italy agroalimentare. Dopo la morte del bracciante Satnam Singh a Latina le ispezioni hanno riscontrato irregolarità in due terzi delle aziende agricole controllate, con un lavoratore su tre non in regola e il 10% in nero, con 96 extracomunitari in nero e 22 privi di permesso di soggiorno, a dimostrazione di un sistema da rivedere in materia di immigrazione.
“Anche se il Governo Meloni ha incrementato le quote d’ingresso per il triennio 2023-2025 – ha concluso il sindacalista – dobbiamo risolvere lo scarto tra gli ingressi e i contratti, visto che per gli stagionali agricoli i contratti attivati sono 10.836 a fronte di 34.482 visti d’ingresso rilasciati, e va inoltre realizzata l’emersione dei tanti lavoratori diventati irregolari”.