Green Deal mette a rischio industria. Sfide ciclopiche all’orizzonte
Roma, 18 set. (askanews) – “L’Europa deve cambiare marcia”. Oggi “serve più che mai una solida politica industriale europea” perchè “le sfide da affrontare sono ciclopiche”. A sottolinearlo è il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, all’assemblea annuale lanciando l’allarme: “il Green Deal è impregnato di troppi errori che hanno messo e mettono a rischio l’industria”.
Secondo Orsini, “la decarbonizzazione inseguita anche al prezzo della deindustrializzazione è una debacle. La storia e il mercato europeo dell’auto elettrica che stiamo regalando alla Cina, parlano da soli. La filiera italiana dell’automotive è in grave difficoltà, depauperata del proprio futuro dopo aver dato vita alle auto più belle del mondo e investito risorse enormi per l’abbattimento delle emissioni”.
Per il numero uno di Confindustria “l’Europa con gli Ets ha consentito la speculazione finanziaria sulla transizione ambientale, spingendo il prezzo della CO2 fuori dal mercato mondiale. Bisogna essere chiari: la disciplina degli Ets deve essere assolutamente cambiata. Continuando così, regaleremo ai nostri competitor internazionali, come sta avvenendo per l’automotive, anche l’acciaio, il cemento, la metallurgia, la ceramica, la carta. Con ricadute negative sugli investimenti, sulla crescita e sull’occupazione”, ha avvertito.
Ora Confindustria “conta sulla presenza costante del nostro Governo a Bruxelles, sull’azione comune dei nostri europarlamentari di tutte le forze politiche, e sulla cooperazione sempre più stretta con le altre organizzazioni d’impresa europee. Per lavorare uniti e aiutare la Commissione a fare un bagno di realtà in termini di tempi, modi strategici e mezzi finanziari per risolvere davvero a favore della competitività le grandi transizioni”.