NAPOLI – Sette note mescolate tra loro con maestrìa e professionalità, una molteplicità di accordi e posizioni, un testo scritto con gusto e tanto buon senso, toccando con delicatezza un argomento comune a centinaia di migliaia di persone, una fotografia della vita attuale per tantissimi, questo il risultato di un pezzo strepitoso che fa fatto cantare una Italia intera in questa estate ormai alle porte.

«Rossetto e Caffè» un successo strepitoso cantato dall’istrionico figlio d’arte Sal Da Vinci (al secolo Salvatore M. Sorrentino) ma ideato, scritto e messo in atto da due mostri sacri della scrittura e della musica a Napoli e in Italia, Enzo D’Agostino la cosiddetta “Penna d’oro”, paroliere di razza a cui tantissimi artisti napoletani e nazionali devono riconoscergli la paternità tra cui anche Gigi D’Alessio, basti pensare successo come “Annarè”, “Non dirgli mai” che ha dato all’usignolo partenopeo la possibilità di accedere al più grande festival della musica italiana e da lì spiccare il volo.

Poi c’è il maestro Luca Barbato, professionista in carriera, umile, perbene e con una grande voglia di esperire il suo ego con le note sul pentagramma.

Autore già di tanti successi napoletani, un maestro silenzioso che ha sempre fatto notare la sua presenza all’ascolto di brani anche non conoscendone il compositore perché sempre discreto, riservato e non affetto da spirito di protagonismo, una “patologia” che nel campo artistico prende tutti o quasi.

Un fulmine a ciel sereno, dunque, il tormentone che tutta l’estate ha fatto cantare milioni di persone sui lidi, nei villaggi turistici addirittura nei club perché “Rossetto e Caffè” ne è divenuta poi anche una versione remix così leggera, soave, non quel sound potente da far provare fastidio all’ascolto.

Luca Barbato ha un passato già di tante collaborazioni con il mondo della “Napoli New Sound” (così coniata dall’autore dell’articolo) che si differenzia dalla massa per la sua creatività, il modo con cui compone, compone le note non cadendo in arrangiamenti scontati e magari passaggi musicali “già sentiti”.

Raggiunto al telefono, complimentandosi con il grande risultato raggiunto del Disco D’oro donato dall’industria italiana discografica, emozionato, si è lasciato andare in qualche parola: «amo la musica da piccolo e cerco di trasmettere tutta la mia passione nelle canzoni con la speranza di emozionare altre persone», a lui, a D’Agostino e Sal Da Vinci l’augurio di raggiungere presto il Disco di Platino.

 

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