Un giardino “per la pastorale ecologica”

Roma, 6 set. (askanews) – Apre a Roma, anche in vista del Giubileo, un luogo “di riposo e riflessione per vivere una esperienza di sensibilizzazione e di responsabilità alla cura del creato”. A promuovere l’iniziativa è la Diocesi di Roma, attraverso l’Ufficio della Pastorale sociale, del lavoro e della custodia del creato, e l’Ufficio di Ecologia integrale della congregazione delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret. Un’esperienza che, si spiega dal Vicariato di Roma, vuole essere messa a servizio di comunità parrocchiali e quanti sono desiderosi di vivere momenti di spiritualità in chiave ecologica.

“EcoCharity Garden”, questo il nome del giardino situato in via Santa Maria in Cosmedin 5, ai piedi dell’Aventino, rappresenta un parco verde e spazioso “che invita a trovare pace e armonia – spiega la nota della diocesi – per approfondire, attraverso un’esperienza immersiva e sensoriale, la necessità di vivere una conversione ecologica e di impegnarsi, personalmente e in comunità, a seguire le tracce dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco”.

Il momento di avvio di questa esperienza è in programma domenica 8 settembre alle 10.30, all’inizio del Mese del Creato 2024, con la celebrazione eucaristia presieduta da mons. Francesco Pesce, coordinatore pastorale per il settore Centro e direttore dell’Ufficio diocesano, seguita dall’itinerario “La camminata di Adamo”.

Durante l’anno, il giardino e la casa saranno aperti a tutti, nei limiti e nelle modalità che verranno indicate, e diventeranno un segno giubilare “per tutti coloro che vogliono fermarsi per recuperare il senso profondo del loro essere cittadini e cristiani”. Sarà possibile essere accolti e accompagnati in diversi percorsi guidati, vi potranno accedere in modo programmato gruppi interessati a vivere un momento di scambio e di condivisione e persone che, in occasione di eventi particolari, vogliono avvicinarsi all’esperienza proposta.

“Il Giubileo – afferma mons. Pesce – ci richiama ad una riappacificazione con la nostra Madre Terra, a pensare sul serio la nostra vocazione di custodi del creato. È una missione che non possiamo disattendere e che può nascere solo dal nostro impegno”.

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