Al cinema la campagna di WOVO per riavvicinarsi alla sessualità
Milano, 3 set. (askanews) – La fine di una relazione porta con sé un ampio ventaglio di situazioni e problematiche, più o meno impattanti e durature, ma è la sfera intima delle persone a svolgere un ruolo determinante tanto nella rottura quanto negli incontri successivi: il 69% delle persone attribuisce proprio all’attività sessuale la crucialità nella fine della storia mentre il 58,6% riscontra importanti criticità, dai problemi emotivi alle disfunzioni fisiologiche, quando si rimette in gioco, persistenti nel 43% dei casi. E’ quanto emerge da un’indagine sulla sfera sessuale delle persone dopo una relazione condotta da WOVO, realtà milanese specializzata in sex toys, percorsi di consulenza e divulgazione sul benessere sessuale, e diffusa in occasione della Giornata mondiale del benessere sessuale prevista per il 4 settembre.
La ricerca sul tema, che ha lo scopo di fotografare le dinamiche della sessualità post-rottura, è parte di una più ampia campagna di sensibilizzazione sulla scoperta dei propri bisogni che prende vita al cinema Arlecchino di Milano, dove la sera di mercoledì 4 settembre alle ore 21 si terrà l’anteprima italiana del film “La sindrome degli amori passati”, in uscita nelle sale dal giorno successivo. La pellicola, con la regia di Ann Sirot e Raphaël Balboni, è una commedia che affronta in maniera irriverente, ai limiti del surreale, proprio il tema degli irrisolti all’interno di una coppia e dei singoli percorsi attraverso contatti intimi con ex partner e amanti. Grazie alla collaborazione tra WOVO e il distributore del film Wanted Cinema verranno regalati a tutti gli spettatori che andranno in sala condom, spray per la salivazione, un balsamo stimolante femminile e diversi sticker.
“Questa campagna intende da un lato normalizzare l’insorgere di criticità in ambito sessuale legate alle precedenti esperienze – spiega Frida Affer, sex coach e fondatrice di WOVO – e dall’altro rivendicare, attraverso piccoli doni per chi viene al cinema, la centralità della dimensione ludica e della sicurezza nella sfera sessuale di ciascun individuo”. L’indagine di WOVO Quanto alla durata dell’ultima relazione presa in esame, il 28,6% degli intervistati, circa 900 adulti di età compresa tra i 18 e i 45 anni, esce da una storia più lunga di 5 anni, il 61,4% tra 1 e 5 e solo il 10% inferiore a un anno. Esplorando la tematica della sfera intima, una persona su due (49,6%) racconta la presenza di desiderio sessuale, che però è stato compromesso ad un certo punto del percorso, il 34,7% afferma di aver vissuto una forte intesa, il 13,3% parla di libido per un solo membro della coppia, mentre solo il 2,4% segnala la totale assenza di desiderio per entrambi. Sette persone su dieci (69%) sostengono che la sfera sessuale abbia svolto un ruolo determinante nella fine della precedente relazione. Dall’indagine emerge, inoltre, che ben il 52,9% si rimette in gioco entro tre mesi dalla rottura (il 37,3% tra i 3 e i 12 mesi, il 9,8% supera l’anno di attesa) e che nel 33% dei casi avviene per caso, mentre nel 56,1% accade volutamente attraverso la ricerca di incontri continuativi o sporadici, soprattutto utilizzando apposite dating app. Nel 9,7% si attende di trovare una persona con cui instaurare una nuova relazione stabile e solo lo 0,8% torna con l’ex. Tra le motivazioni che spingono a tornare in attività in pochi mesi, spiccano: il desiderio di misurarsi con nuove situazioni e con se stessi, un rinnovato appetito sessuale, il bisogno di sentirsi attraenti e apprezzati, ma anche solitudine, noia e incapacità di concepirsi privi di un partner.
“Premesso che ogni percorso personale o di coppia è differente nonché frutto di contesti eterogenei e di scelte talvolta unilaterali e talvolta condivise – prosegue Affer – esiste un pattern che accomuna più di metà delle persone che escono da una relazione e tornano a misurarsi con la sfera intima: l’insorgere di criticità, spesso figlie della fretta o della presenza di irrisolti sul piano sessuale, che possono cristallizzarsi nel tempo se non affrontate con consapevolezza, pazienza e dialogo”. Il ritorno alla vita sessuale dopo una relazione, infatti, comporta la presenza di importanti difficoltà per il 58,6% delle persone. Tra le problematiche più segnalate, emergono: totale distacco dalla situazione o dalla sfera intima propria e altrui, disagio emotivo, pensiero al precedente partner, incapacità di provare piacere o di raggiungere l’orgasmo, ansia da prestazione, disfunzioni fisiologiche, senso di colpa, fino al disprezzo per se stessi o per il nuovo partner. Il 59,1% attribuisce l’insorgere delle difficoltà alla precedente relazione e, nel 43,2% dei casi, queste persistono per diversi mesi.
“Prendersi cura del proprio benessere sessuale parte dall’accettazione che non esistono scelte giuste o sbagliate in senso assoluto in un percorso di riscoperta e centratura dei propri bisogni – conclude Affer – e che aprire un canale di dialogo, con se stessi, con i partner e, soprattutto, con professionisti è la strada più corretta da intraprendere. Ciascuno step di questo percorso è un’occasione formativa di sperimentazione, auto-consapevolezza ed evoluzione verso un rapporto più sano e funzionale con la sessualità propria e altrui”.