Per ricordare l’impresa di Gabriele D’Annunzio del 1923
Roma, 2 set. (askanews) – Partita a Scacchi di Marostica sempre più spettacolare. Domenica 8 settembre i cieli della città saranno solcati da un veivolo davvero speciale, l’antico Caproni, che ricalcherà l’impresa del 1923 associata a Gabriele D’Annunzio.
La Partita a Scacchi di Marostica a personaggi viventi fu messa in scena con grande successo per la prima volta il 2 settembre 1923. Parteciparono all’evento molti illustri spettatori, tra cui numerosi deputati e senatori e il Maresciallo d’Italia Gaetano Giardino. Ma ci fu anche un altro ospite, celeberrimo e del tutto inatteso. Secondo le cronache, durante la partita il pubblico udì avvicinarsi il rombo di un motore, fin quando nel cielo della città apparve un biplano dal quale, dopo alcune ardite evoluzioni sulla piazza, fu lanciato un drappo con un messaggio di augurio. Il messaggio diceva: “A coloro che in questa mirabile Piazza con gentile artifizio, rievocano i fasti e le glorie del fosco e turrito Medio Evo, i nuovi Cavalieri dell’aria, da una fremente fusoliera nei cui fianchi è impresso l’alato Leone della Dominante, guida ed esempio per gli ardimenti italici, lanciano dallo spazio azzurro il loro augurale…Alalà!”.
Se mancano prove certe della presenza a bordo di d’Annunzio, così come del tipo di velivolo e della sua base – i Caproni avevano tre motori, mentre il campo di San Pelagio era stata la sede dei monomotori SVA protagonisti nel 1918 del Volo su Vienna -, il testo del messaggio è attribuito con sicurezza a Gabriele D’Annunzio e la veridicità del fatto sembra attestata da varie testimonianze.
Grazie alla collaborazione con la Fondazione Jonathan Aerei Storici Volanti onlus di Nervesa della Battaglia (TV), Pro Marostica ha deciso di calare l’asso per questa nuova edizione della Partita a personaggi viventi, in programma dal 6 all’8 settembre, ingaggiando piloti e aerei per ricordare un momento leggendario. E così, al termine dello spettacolo pomeridiano di domenica 8 settembre, verso le 19.00, andrà in scena la plateale esibizione: le lunghe ali del ca3 (23 metri di apertura alare e 11 di lunghezza), pilotato da Giancarlo Zanardo e scortato dall’agile SPAD di Francesco Baracca con la fusoliera decorata col cavallino rampante, torneranno a portare ai Cavalieri della Partita l’augurio dei Cavalieri dell’aria.
“I sogni, se ci credi, diventano realtà – commenta Simone Bucco, presidente di Associazione Pro Marostica, promotrice della centenaria rappresentazione – Ad una edizione dello spettacolo già ricca di novità e che si avvia verso un record di presenze, abbiamo aggiunto un vero e proprio colpo di scena, riproponendo un momento di gloria dannunziana scolpito nella memoria della città. Storia e leggenda si incrociano continuamente attorno a questa rappresentazione straordinaria. E Marostica si conferma un teatro a cielo aperto… in tutti in sensi!”
Nessun aereo originale italiano della Prima guerra mondiale è giunto a oggi in condizioni di volo. Proprio per questo, Giancarlo Zanardo, imprenditore chimico di Conegliano (TV), pilota ed appassionato di velivoli storici ne ha realizzate diverse riproduzioni volanti, oggi basate in un hangar originale del 1918 a Nervesa della Battaglia, nell’affascinante Campo Jonathan adagiato sulla sponda del Piave proprio dove termina il Montello.
Il più recente è appunto il Caproni Ca.3, concepito nel 1913 da Gianni Caproni e costruito in oltre 700 esemplari utilizzati fino al 1930 circa. Si tratta di un biplano trimotore, di grandi dimensioni (23 metri di apertura e 11 di lunghezza), con equipaggio ospitato in una “gondola” centrale e due travi che reggono i timoni. I due piloti, l’osservatore e il mitragliere sedevano allo scoperto, circondati da una ragnatela di cavi e controventature. La formula trimotore garantiva potenza e sicurezza all’epoca inconsueti. Sotto le ali e sui timoni, il tricolore della bandiera nazionale. La replica è stata completata nel 2023 ed ha debuttato a Roma per il centenario dell’Aeronautica Militare.
Su Marostica il Caproni giungerà scortato dalla replica dello Spad XIII di Francesco Baracca, l’asso degli assi della caccia italiana, con 34 vittorie in combattimento, la cui insegna del Cavallino Rampante fu poi affidata proprio nel 1923 al giovane pilota sportivo Enzo Ferrari. Del tutto originale è invece il De Havilland DH.82A Tiger Moth che sarà utilizzato dal fotografo Luigino Caliaro per documentare lo straordinario avvenimento.