Compagnia cinese raccoglieva dati per un’entità straniera

Roma, 2 set. (askanews) – La principale agenzia di spionaggio cinese, il ministero della Sicurezza di stato, ha annunciato oggi via social media di aver “risolto” il caso di una compagnia che aiutava un’entità straniera a raccogliere dati sulle ferrovie cinesi, effettuando degli arresti. Lo segnala il South China Morning Post.

Si tratta del primo caso noto simile dal settembre 2021, quando è entrata in vigore la nuova Legge sulla sicurezza dei dati, che restringe fortemente le tipologie di dati che possono essere divulgati, venduti, trasferiti senza incorrere nel reato di spionaggio.

Nell’annuncio fatto oggi in un post, ricordando alle aziende e ai cittadini cinesi di “tenere una presa salda sulla sicurezza dei dati” e di essere vigili contro le agenzie di intelligence straniere che cercano di rubare dati critici dalla Cina.

La notizia viene dopo ladiffusione di un documentario in cui si raccontano 10 casi “scioccanti” di spionaggio, tra i quali quello perpetrato da uno scienziato cinese che è stato giustiziato nel 2016.

Secondo il ministero, una società cinese di tecnologia dell’informazione, non specificata, aveva siglato un contratto commerciale alla fine del 2020 per raccogliere dati elettronici sui segnali lungo le reti ferroviarie cinesi da una società straniera, che si era presentata come interessata a entrare nel mercato ferroviario cinese per fornire servizi di supporto tecnico.

La società straniera, che non poteva inviare il proprio personale in Cina a causa delle restrizioni legate al Covid imposte da Pechino, ha esternalizzato il lavoro a fornitori cinesi. Ma, nell’indagine, il ministero avrebbe scoperto che la compagnia straniera aveva tra i suoi clienti anche agenzie d’intelligence e unità militari straniere.

Il ministero ha affermato che la compagnia cinese era consapevole che la società straniera potesse avere “motivi ulteriori” ma, allettata da un contratto lucrativo, ha proceduto con l’acquisto e l’installazione delle attrezzature secondo i requisiti del contratto, raccogliendo dati in posizioni fisse e conducendo test mobili e raccolta dati in più città e lungo le linee ferroviarie ad alta velocità come specificato dal cliente straniero.

Il ministero ha dichiarato che il progetto ha raccolto 500 gigabyte di dati in un mese, inclusi segnali da trasmissioni internet, comunicazioni cellulari e ferroviarie e reti confidenziali.

I dati raccolti sono stati successivamente identificati dalle autorità come “informazioni di intelligence” perché direttamente correlati al funzionamento sicuro delle ferrovie ed espressamente contemplati nella Legge sulla sicurezza dei dati. I responsabili sono stati quindi arrestati con l’accusa di spionaggio a favore di forze straniere e di aver illegalmente fornito intelligence, e condannati a diversi anni di carcere, anche se il ministero non ha fornito dettagli.

Dal 2021, la Cina ha inasprito le sue normative sui dati attraverso una serie di misure che regolano la valutazione della sicurezza sui trasferimenti di dati transfrontalieri, introducendo revisioni obbligatorie del governo per la maggior parte dei trasferimenti di dati aziendali all’estero.

Le comunità d’affari straniere hanno espresso preoccupazione per le ambiguità nella nuova legge anti-spionaggio della Cina e nella legge sulla protezione dei segreti di stato, oltre alle rigorose norme che regolano la condivisione dei dati all’estero.

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