Solo 400 punti decurtati in classifica e nessuna squalifica
Roma, 20 ago. (askanews) – Solo 400 punti decurtati in classifica e nessuna squalifica. È la sentenza della ITIA, la Tennis Integrity Agency, per la positività di Jannik Sinner a un controllo antidoping effettuato durante il torneo di Indian Wells. Sinner è risultato positivo al metabolita del clostebolo in bassissima concentrazione (meno di un miliardesimo di grammo).
La leggerezza della sentenza fa comprendere l’insussistenza della colpa di Jannik, positivo a una sostanza contenuta in uno spray acquistabile in qualunque farmacia italiana, utilizzato per trattare una piccola ferita del suo fisioterapista, che lo avrebbe poi massaggiato. In questo modo Jannik sarebbe risultato positivo per contaminazione trans-dermale.
Lo è per la bassissima concentrazione, per l’inesistenza di effetti migliorativi delle prestazioni: fattori che la stessa ITIA ha accertato. Altrimenti in caso di colpa provata e di assunzione in concentrazioni elevate di sostanze migliorative della prestazione sarebbe arrivata una sospensione.
Lo dimostra, ad esempio, il precedente di Maria Sharapova squalificata per quattro anni poi ridotti a due per aver continuato ad utilizzare il meldonium non essendo per sua leggerezza consapevole del fatto che era stata nel frattempo inserita nella lista delle sostanze proibite.
La sanzione che lo lascia numero 1 del mondo e non intacca in alcun modo la sua partecipazione allo US Open né la certezza di restare in vetta alla classifica fino a Pechino e di superare le settimane da numero 1 di grandi icone di questo sport come Boris Becker.