Il 25 ottobre convegno per ragionare sul proprio modello cooperativo
Milano, 15 set. (askanews) – “Forti nella qualità, autorevoli nella gestione”: questo il titolo dell’incontro organizzato il 25 ottobre nella sua sede di Salgareda (Treviso) dalle Cantine viticoltori Veneto Orientale (Vi.V.O. Cantine) per presentare il proprio modello cooperativo. Modello che ha permesso a quella che è la più importante cooperativa vitivinicola di primo grado del Veneto Orientale, di registrare nel 2022 un +46% del fatturato “grazie alla fiducia dei duemila soci, all’incremento delle superfici (passate da 5.000 ettari del 2019 ai 6.300 del 2022) e dei conferimenti, e ai 10 mln di investimenti in due anni per attrezzature, infrastrutture e impianti di stoccaggio, che hanno portato a un aumento della capacità di stoccaggio da 593mila ettolitri nel 2018 a 983mila nel 2022”.
La cooperativa, nata nel 2012 dalla fusione tra la Cantina Produttori Campodipietra e la Cantine Produttori Riuniti del Veneto Orientale, comprende oggi otto realtà di raccolta e vinificazione delle province di Treviso e Venezia, la Casa Vinicola “Bosco Malera” e l’azienda di produzione e imbottigliamento “Vi.V.O. Agricola”. La sua gestione, con un coefficiente di mutualità del 98%, “è concentrata nell’interesse esclusivo dei soci, puntando all’obiettivo di assicurare loro una liquidità certa nell’ammontare e costante nei tempi. Nel 2022 – ha sottolineato il presidente Corrado Giacomini – abbiamo riversato sul territorio più di 100 milioni di euro, è evidente che la nostra cooperativa svolge un ruolo importante per l’economia della comunità di cui fa parte”.
L’incontro sarà anche l’occasione per presentare la nuova linea “Prà dei Dogi”, tre vini che rappresentano la quintessenza di un territorio vocato: Prosecco Spumante Brut, Pinot Grigio Venezia Doc e Merlot Venezia Doc. “In una cooperativa di tali dimensioni è difficile riuscire a trovare una qualità come questa” ha spiegato il “wine expert”, Filippo Bartolotta, che interverrà il 25 ottobre alla presentazione, spiegando che “si tratta di vini che non sono giocati sul carico zuccherino o sul carico estrattivo, sono vini scattanti, agili, che godono del cambiamento climatico ma soprattutto degli investimenti in risorse umane, in agricoltura sostenibile e in tecnologie che questo gruppo sta facendo, stiamo parlando di uno dei 3-4 gruppi più importanti d’Italia”.