Rifugio in Val Badia è la prima struttura a vincere per due volte

Milano, 12 ago. (askanews) – E’ andato al rifugio Utia Bioch e al ristorante Castel Steinbock il “Premio per la cultura del vino Alto Adige” 2024, che il Consorzio Vini Alto Adige assegna annualmente a strutture ricettive e personalità che si sono distinte per il loro impegno nella promozione e nello sviluppo della cultura del vino della regione. Il riconoscimento quest’anno ha compiuto vent’anni.

Nella categoria riservata ai rifugi, per la prima volta, il rifugio Utia Bioch in Val Badia, gestito da Markus Valentini, è riuscito a battere la concorrenza e ad aggiudicarsi di nuovo il Premio dopo averlo già ottenuto nel 2020: un record assoluto. “Al rifugio Utia Bioch – commenta Andreas Kofler, presidente del Consorzio – la passione per il vino dell’Alto Adige è vissuta fin nei minimi dettagli e quindi non è un caso che siano stati premiati una seconda volta”.

Il rifugio, situato a poco più di 2.000 metri di quota, è riuscito a convincere la giuria “con un vasto assortimento di vini locali, un’impressionante profondità di annate, un ottimale abbinamento dei vini e, non da ultimo, un’esaustiva conoscenza dei vini dell’Alto Adige nonché una consulenza competente e cordiale”. “Sono proprio questi gli aspetti ai quali attribuiamo un valore particolare” precisa Kofler, sottolineando che “in fin dei conti non si tratta solo di possedere un’impressionante cantina di vini, ma piuttosto di mettere la cultura dei vini dell’Alto Adige al centro dell’attenzione e offrire ai nostri vini un palcoscenico adeguato”.

Ad imporsi invece nella categoria ristoranti, è stato Castel Steinbock di Villandro, gestito da Elisabeth Rabensteiner. “Anche in questo locale, così ricco di tradizione, la cultura del vino dell’Alto Adige viene vissuta con cuore e passione, e gli amanti dei nostri vini possono trovare di che soddisfare i propri gusti da tutti i punti di vista” assicura Kofler, spiegando che di Castel Steinbock, giuria e tester hanno apprezzato soprattutto la vasta selezione dei migliori vini locali, ai quali è assegnato il ruolo di protagonisti assoluti in una carta dei vini molto ben strutturata.

“Precisi e altamente professionali” i consigli sull’abbinamento dei vini da parte del sommelier del ristorante, Bastian Winkler, e “del suo team perfettamente preparato”. “Ad impressionarci di Castel Steinbock è stata anche la competenza in materia di cultura del vino dell’Alto Adige” precisa Kofler, rimarcando che “in questo modo viene garantito che agli ospiti siano fornite le necessarie informazioni sul nostro territorio vitivinicolo, permettendo loro di creare un legame diretto ed esclusivo con i nostri vini”.

Come ogni anno, l’assegnazione del Premio è stata preceduta da una lunga e dettagliata fase di selezione: i soci del Consorzio hanno avuto la possibilità di proporre i nominativi delle strutture ricettive; quindi i candidati, così designati sono stati valutati da una giuria composta da rinomati esperti del settore. Tra i criteri su cui si basa la valutazione rientrano: la selezione di vini altoatesini (disponibili anche al calice), la promozione attiva e costante di vini locali, la formazione del personale, la considerazione di tutte le regioni vitivinicole altoatesine e la comunicazione dedicata al vino altoatesino. A questa valutazione è seguito infine un test anonimo a cui sono state sottoposte le strutture ricettive ai primi posti della classifica provvisoria, prima di decretare i vincitori finali.

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