“Non confondere aziende serie con sottoscalisti”
Roma, 17 lug. (askanews) – L’olio d’oliva italiano è super controllato contro le frodi e non bisogna confondere le aziende serie con i “sottoscalisti”. Assitol, l’associazione italiana dell’industria olearia aderente a Confindustria, ringrazia i Nas per l’operazione effettuata a Cerignola che ha portato al sequestro di olio contraffatto e plaude al costante impegno delle forze dell’ordine sulla sicurezza alimentare.
“La vicenda di Cerignola dimostra, ancora una volta, che nel nostro Paese i controlli ci sono e funzionano – spiega Anna Cane, presidente del gruppo olio d’oliva dell’associazione – Purtroppo episodi del genere rischiano di danneggiare l’immagine dell’intera filiera, che è fatta di tanti operatori seri, costretti a lavorare tra mille difficoltà, concorrenza sleale compresa. L’Italia dell’olio d’oliva e dei prodotti di marca è molto lontana da quella realtà e si basa sull’impegno delle aziende che, dal campo alla tavola, lavorano ogni giorno per proporre ai consumatori prodotti buoni, sani e sicuri”.
Quella utilizzata a Cerignola rappresenta una tipologia di frode “vecchio stile”. “Addizionare clorofilla ad oli, d’oliva o da semi era un sistema in voga decenni fa – spiega la presidente degli industriali – grazie alle conoscenze attuali, oggi si può individuare molto facilmente. In tal senso l’industria sostiene la ricerca nella definizione di nuovi metodi analitici, come quello dei composti volatili, sempre più sensibili ed efficienti nel garantire l’autenticità del prodotto”.
Il vero problema è il danno di reputazione a carico della stragrande maggioranza delle imprese, che lavorano correttamente. “Il nostro è uno dei settori più controllati, innanzitutto grazie al SIAN, il sistema telematico nazionale che monitora i flussi oleari in entrata e in uscita dall’Italia. Inoltre a vigilare sugli oli commercializzati a scaffale, ci sono ben otto diversi organismi pubblici di controllo”, ricorda Cane.
“Il caso di Cerignola è venuto alla luce grazie all’operato delle forze dell’ordine – commenta Anna Cane – e si inscrive in un sistema virtuoso che, come dimostra l’ultimo sequestro, è in grado di scoprire tutti gli eventuali illeciti commessi da laboratori clandestini. E’ proprio questa azione capillare sul territorio che fa emergere le irregolarità, garantendo non soltanto i consumatori italiani ma anche quelli stranieri, sempre più interessati al consumo di questo prodotto”.