Tra gli impegni l’incontro con Lula e la visita agli alluvionati di Porto Alegre
Roma, 13 lug. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si recherà in visita di Stato in Brasile dal 14 al 20 luglio: si tratta di un viaggio molto atteso, l’ultima visita ufficiale di un capo dello Stato italiano risale a quella di Carlo Azeglio Ciampi a maggio del 2000. Ventiquattro anni dopo, molte cose sono cambiate: il legame storico e culturale tra i due popoli è sempre fortissimo soprattutto per la presenza di una estesa comunità italiana, ma, dal punto di vista politico, sono stati anni di frequentazione meno assidua tra il nostro paese (anche per il caso Battisti) e l’Europa da un lato, e l’America Latina dall’altro, anni di confronto serrato tra i Brics, di cui il Brasile è uno dei paesi trainanti, e l’Occidente. In questo quadro, la visita di Mattarella intende rilanciare la presenza del nostro paese in Sudamerica, una valorizzazione avviata dal Colle già negli anni passati con i viaggi in Argentina e Uruguay, lo scorso anno in Cile e Paraguay. Il Brasile completa il quadro.
Il paese, si diceva, ha un legame fortissimo con l’Italia: sono 750mila gli iscritti all’Aire, ma si calcolano 30 milioni di discendenti di emigranti arrivati in Brasile dall’Italia. La presenza italiana è molto forte soprattutto in realtà come San Paolo, Porto Alegre, nello stato di Espirito Santo, dove l’80% della popolazione è di origine italiana. La vicinanza però è anche economica: si calcola un interscambio commerciale di 10 miliardi di euro tra i due paesi destinato a crescere. La visita sarà anche l’occasione per la firma di alcuni accordi tecnici.
Il programma ufficiale vede l’arrivo di Mattarella a Brasilia domenica 14. Lunedì 15 luglio sarà il giorno degli incontri istituzionali: alle 9,30 ora locale con il presidente Luiz Inßcio Lula da Silva, al Palazzo Planalto, con successive dichiarazioni alla stampa. I due si sono visti un anno fa a Roma, dove il presidente brasiliano si è recato in visita ufficiale. L’incontro a Brasilia sarà caratterizzato dalla coincidenza, quest’anno, della presidenza italiana del G7 e della presidenza brasiliana del G20. Lula è stato in Italia a giugno in Puglia per il summit italiano di Borgo Egnazia nell’ambito della sezione outreach che la presidenza italiana ha voluto molto marcata, a sottolineare la ricerca di dialogo e convergenze. Questa coincidenza pone il Brasile in una prospettiva ampia di protagonismo a livello globale: l’anno prossimo sarà il presidente di turno dei Brics e si svolgerà a Belem la 30ma Cop sui cambiamenti climatici che si attende sia quella con delle tappe di avvicinamento marcate agli obiettivi climatici più netti.
Tra i temi del colloquio con Mattarella anche le relazioni tra l’Unione europea e il Brasile e il Sudamerica: il recente summit a Rio non ha sciolto il tema della conclusione dell’Accordo Ue-Mercosur, arenato per questioni tecniche e politiche di interessi contrastanti. Un accordo che l’Italia auspica perché, come emerge da studi di Confindustria, avrebbe un impatto per la nostra economia molto positivo, anche dal punto di vista agricolo. Non solo. L’accordo avvicinerebbe il continente all’Ue, visto che oggi invece il primo partner commerciale del Brasile è la Cina. Con la Cina c’è convergenza anche sul piano di pace in Ucraina. Sul Medio Oriente, seppure su posizioni di fondo condivise tra Italia e Brasile (condanna degli attentati del 7 ottobre, due popoli e due stati e cessate il fuoco), i toni di Lula sono molto più marcati e le relazioni con Israele si sono interrotte, tanto da essere arrivato al richiamo dell’ambasciatore.
Sempre lunedì alle 18, il capo dello Stato vedrà il presidente del Congresso, Rodrigo Pacheco, al Palazzo del Congresso nazionale. Qui, Mattarella visiterà la mostra ‘Oltreoceano’ di artisti italo-brasiliani allestita in occasione del 150mo anniversario dell’immigrazione italiana in Brasile che si celebra quest’anno: il 21 febbraio del 1874 il primo gruppo di 386 lavoratori italiani con le loro famiglie giunse da Genova a bordo del vapore Sofia.