Dati importanti in linea con i target annuali
Roma, 9 lug. (askanews) – Le misure che hanno sostituito il reddito di cittadinanza “stanno funzionando” e “bene”. Così il ministro del Lavoro, Marina Calderone, in un punto stampa sulle nuove misure di inclusione sociale e lavorativa (assegno di inclusione e supporto formazione lavoro), commentando l’osservatorio dell’Inps.
I dati sulle nuove misure di inclusione sociale e lavorativa (Adi, assegno di inclusione; Slf, supporto formazione lavoro) che hanno sostituito il reddito di cittadinanza (da settembre 2023 a giugno del 2024) sono “estremamente interessanti perché contengono indicatori e notizie importanti”. Per quanto riguarda l’Adi “al 30 giugno erano 698.000 i nuclei familiari con il diritto alla corresponsione dell’assegno – ha detto – che, quindi, sono beneficiari dell’assegno, per un totale di quasi 1,7 milioni di persone. Per l’esattezza 1.681.380”.
Calderone ha sottolineato che “questo vuol dire che siamo praticamente in linea, vicini a quelli che erano i target annuali previsti per la misura, che come si sa è aperta a tutte quelle condizioni e quei nuclei familiari che si trovano in una condizione di fragilità. I dati dell’osservatorio, poi, nel dettaglio sono riferiti al mese di maggio: 625.000 nuclei familiari erano percettori dell’assegno di inclusione a maggio 2024. Di questi 260.000 con minori; 239.000 con disabili; 297.000 con persone che hanno più di 60 anni e 6.000 invece nuclei familiari con soggetti in condizione di svantaggio. Voglio sottolineare quest’ultimo dato perché credo sia estremamente importante, perché è una misura che oltre che parlare alle tre categorie che sono state inserite nel decreto 48 del 2023, quello che abbiamo approvato il 1 maggio dello scorso anno, apre a un contesto che è quello di guardare a tante forme di fragilità tra cui abbiamo inserito anche le donne vittime di violenza”.
Il ministro ha inoltre rimarcato che “il supporto per la formazione e il lavoro ha un tiraggio inferiore rispetto a quelle che erano le previsioni, ma va letto insieme anche con tutti quegli altri indicatori del mercato del lavoro che ci dicono che in questo momento abbiamo il tasso di occupazione più alto di sempre e il tasso di disoccupazione più basso”. Questo significa che “dopo la formazione si transita verso il lavoro – ha concluso – chi non è entrato all’interno del circuito del supporto per la formazione e il lavoro ha comunque individuato un percorso lavorativo”.