Nonostante le restrizioni imposte da Washington
Roma, 26 giu. (askanews) – A dispetto delle crescenti commerciali, la Cina non rinuncerà a puntare al mercato statunitense per le sue esportazioni. L’ha affermato il presidente del Consiglio cinese per la promozione del commercio internazionale, un’istituto del ministero del Commercio cinese, al Summer Davos del World Economic Forum (WEF) a Dalian.
“Siamo ancora disposti a approfondire la cooperazione con gli Stati uniti nel commercio e negli investimenti, perché tutti sanno che l’essenza del commercio sino-americano è una cooperazione vantaggiosa per entrambi,” ha detto Ren, secondo quanto riporta il South China Morning Post. “Il nostro più grande mercato di esportazione – ha continuato – è senza dubbio quello degli Stati uniti”.
Nel 2023, la Cina è stata detronizzata come principale fonte di importazioni degli Stati uniti per la prima volta in 17 anni, superata dal Messico in termini di valore totale delle merci spedite.
Oggi i mercati emergenti e i paesi in via di sviluppo rappresentano il 56,7% del volume commerciale della Cina, superiore quindi a quello verso partner tradizionali come gli Stati uniti e l’Europa.
Le tensioni geopolitiche e il neo-protezionismo americano stanno spingendo Pechino a lavorare su altri mercati. Tuttavia, la Cina continua a considerare i suoi mercati tradizionali di sbocco come strategici, ha spiegato Ren.
Il mese scorso, gli Stati uniti hanno annunciato il passaggio dei dazi sulle auto elettriche cinesi dal 25% a oltre il 100%, mentre l’Unione europea ha dichiarato questo mese che aumenterà le tariffe d’importazione sui veicoli eelettrici fino al 38% a partire dalla prossima settimana, dopo un’indagine che è durata sette mesi. E anche il Canada ha annunciato una consultazione pubblica che dovrebbe portare a un aumento secco dei dazi nei confronti delle auto elettriche in risposta alla sovraproduzione cinese.