Aveva perso un braccio lavorando nei campi, lasciato esanime davanti casa. Calderone: una barbarie
Roma, 19 giu. (askanews) – E’ morto il l’operaio agricolo di nazionalità indiana, lasciato esanime davanti casa con un braccio tranciato da un macchinario, mentre lavorava nella campagne di Latina. Satnam Singh, 31 anni, lunedì è stato scaricato per strada, davanti alla sua abitazione senza un braccio e con le gambe lacerate. Lesioni che sarebbero state dovute all’azione di un macchinario. Trasportato in condizioni gravissime al San Camillo di Roma, non ce l’ha fatta. Il titolare dell’azienda per la quale lavorava l’immigrato indiano è stato indagato. Secondo quanto si è appreso gli inquirenti della Procura di Latina hanno proceduto anche al cambio d’imputazione del fascicolo dopo la dichiarazione di morte cerebrale arrivata dai medici dell’ospedale. Gli accertamenti sulla vicenda sono condotti dai carabinieri e coordinati dal procuratore capo Giuseppe De Falco.
“E’ appena giunta la notizia della morte del bracciante agricolo indiano, che ha subito un incidente gravissimo nelle campagne di Latina e che è stato abbandonato in gravissime condizioni, che poi ne hanno causato la morte. E’ per me veramente motivo di grande dolore dover commentare questo fatto per le modalità con cui si è svolto, per il fatto che si tratta di una persona che lavorava senza avere un regolare contratto e che è stato vittima di quello che io definisco un vero atto di barbarie, che deve essere perseguito in tutti i luoghi e in tutte le sedi”, ha detto il ministro del Lavoro, Marina Calderone, durante il question time alla Camera, aggiungendo: “I temi della contrattazione collettiva, dell’adeguatezza dei livelli salariali e il contrasto al lavoro sommerso sono centrali per la tutela delle condizioni di lavoro, obiettivo primario del ministero del Lavoro”.