Si proceda a risolvere situazione con rinnovo contrattuale
Milano, 14 giu. (askanews) – “Sono passati 6 mesi e 14 giorni; c’è stato il cambio di organizzazione dei vertici dell’Agenzia Italiana del Farmaco; c’è stata la modifica della CTS dopo che la vecchia ha avuto un rinnovo di quasi 900 giorni; 10 giorni dopo la nomina il Presidente Palù si è dimesso; è stato nominato il professor Nisticò a presidente; la lotta politica in conferenza Stato-Regioni per continuare ad avere potere decisionale, in seno alle nomine, è stata pressante; è stato nominato il dottor Pavesi a direttore amministrativo; alcuni genitori di ragazzi con disforia di genere si sono incatenati sotto la sede dell’Agenzia per protesta; è stato nominato il dottor Russo a direttore sanitario; si è insediato il nuovo CdA; lo stesso è composto da soli uomini; è stata organizzata una conferenza di presentazione della nuova governance AIFA; l’evento è stato annullato dopo lo scoop de La Repubblica; sono stati approvati alla Camera due Odg sui precari; i precari sono disoccupati”. Lo scrivono in una nota i precari di AIFA.
“Questa, brevemente – si legge ancora – è la storia recente dell’Agenzia Italiana del Farmaco. Storia che, come spesso accade nelle italiche menti, tende ad esser velocemente dimenticata. E purtroppo noi precari siamo stati dimenticati. Anzi, dovremmo smettere di definirci precari, il Governo Meloni e l’Amministrazione AIFA ci hanno ormai reso disoccupati. Nonostante le insistenti richieste di procedere ai rinnovi e alla stabilizzazione – come più volte accaduto in altre amministrazioni centrali – mai smesse nel corso di questi ultimi 5 anni; nonostante le innumerevoli mail e lettere inviate al Ministro della Salute Schillaci e al Sottosegretario Gemmato (ricordiamo sempre il suo zelo e attenzione nei nostri confronti quando occupava gli scranni dell’opposizione) affinché fossimo ricevuti per discutere della nostra incivile, squallida e forse anche incostituzionale situazione; nonostante le lettere scritte alla Presidente del Consiglio Meloni e al Presidente della Repubblica Mattarella; nonostante l’AIFA sia sotto organico e poco performante rispetto alle pari agenzie europee; nonostante siano stati approvati due Odg che impegnano il Governo a rinnovare i contratti e a procedere alla stabilizzazione nel primo provvedimento utile; nonostante tutto questo: noi siamo sempre disoccupati ed inascoltati”.
“Purtroppo – conclude la nota dai precari di AIFA – siamo solo 30 lavoratori iper specializzati nella complessa filiera autorizzativa del farmaco che, da anni, vengono bistrattati ed umiliati. Siamo 30 persone, con 30 famiglie e 30 vite, che da anni non hanno una stabilità emotiva, sociale e una prospettiva futura certa. Siamo 30 persone di cui non si interessa nessuno. Ed ora, siamo arrivati al limite della sopportazione e della comprensione. Abbiamo sempre manifestato con toni ed atteggiamenti civili, non ottenendo nulla. Ci state costringendo a cambiare atteggiamento. Rinnoviamo la richiesta all’istituzione di un tavolo tecnico che risolva immediatamente la situazione, che si proceda al rinnovo contrattuale e che venga posta fine a questa triste pagina”.