Messaggio per la VIII Giornata Mondiale dei Poveri
Città del Vaticano, 13 giu. (askanews) – “La violenza provocata dalle guerre mostra con evidenza quanta arroganza muove chi si ritiene potente davanti agli uomini, mentre è miserabile agli occhi di Dio. Quanti nuovi poveri produce questa cattiva politica fatta con le armi, quante vittime innocenti! Eppure, non possiamo indietreggiare”. A scriverlo è Papa Francesco in un passo del Messaggio per la VIII Giornata Mondiale dei Poveri che si celebrerà quest’anno il 17 novembre prossimo sul tema: “La preghiera del povero sale fino a Dio”.
Il pontefice ricorda nel suo messaggio come troppe volte, “viviamo come se fossimo noi i padroni della vita o come se dovessimo conquistarla”, dominata da una “mentalità mondana che chiede di diventare qualcuno, di farsi un nome a dispetto di tutto e di tutti, infrangendo regole sociali pur di giungere a conquistare ricchezza. Che triste illusione! La felicità non si acquista calpestando il diritto e la dignità degli altri”, scrive il Papa.
Eppure, si dice convinto il pontefice, “i poveri hanno ancora molto da insegnare, perché in una cultura che ha messo al primo posto la ricchezza e spesso sacrifica la dignità delle persone sull’altare dei beni materiali, loro remano contro corrente evidenziando che l’essenziale per la vita è ben altro”.
“In cammino verso l’Anno Santo, esorto ognuno a farsi pellegrino di speranza, ponendo segni tangibili per un futuro migliore. – è l’invito fatto da Francesco – Non dimentichiamo di custodire ‘i piccoli particolari dell’amore’: fermarsi, avvicinarsi, dare un po’ di attenzione, un sorriso, una carezza, una parola di conforto… – scrive ancora Francesco – Questi gesti non si improvvisano; richiedono, piuttosto, una fedeltà quotidiana, spesso nascosta e silenziosa, ma resa forte dalla preghiera. In questo tempo, in cui il canto di speranza sembra cedere il posto al frastuono delle armi, al grido di tanti innocenti feriti e al silenzio delle innumerevoli vittime delle guerre, – conclude Papa Francesco nel suo Messaggio – rivolgiamo a Dio la nostra invocazione di pace. Siamo poveri di pace e tendiamo le mani per accoglierla come dono prezioso e nello stesso tempo ci impegniamo a ricucirla nel quotidiano”.