“Nostri primi passi concreti saranno intervenire su Disciplinare”
Milano, 31 mag. (askanews) – Franco Adami è stato eletto all’unanimità nuovo presidente del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg. Succede a Elvira Bortolomiol e rimarrà in carica per il triennio 2024-2026. Il prossimo Cda nominerà i vicepresidenti.
“Il lavoro che ci aspetta sarà impegnativo ma sono convinto che partendo dalla definizione di una visione comune della nostra identità e di quali siano i punti di condivisione con il resto del mondo Prosecco, saremo capaci di promuovere al meglio i nostri valori immateriali e farli così emergere in modo deciso” ha dichiarato il neo presidente, aggiungendo che “i nostri primi passi concreti saranno intervenire sul Disciplinare di produzione, perché la resa unica, un territorio una sola Denominazione, è possibile e utile per promuoverla in modo compatto”.
“Naturalmente occorre anche continuare il percorso intrapreso sino ad ora per una Denominazione sempre più sostenibile, nonostante i grandi passi compiuti negli ultimi anni, il nostro impatto sull’ambiente, deve, per quanto possibile, progressivamente diminuire” ha proseguito, precisando che “infine, dovremo concentrarci sulla conservazione delle Rive, luogo identitario e distintivo”.
Nel corso del Cda, Adami ha pronunciato un appello affinché il dialogo in seno alla Denominazione “sia condotto con franchezza, trasparenza e coerenza”, che saranno le linee guida di condotta che il Consiglio si darà nello svolgimento del proprio lavoro. “Trasparenza significa anche riconoscere che in alcune occasioni è importante accettare il limite di un interesse singolo in favore dell’interesse dell’intera comunità” ha affermato, sottolineando che “nel medio periodo questo comportamento collettivo premierà l’intera comunità”.
Adami ha annunciato che si impegnerà da subito a favore della conservazione delle Rive, le “Rive-Rive” come le definisce lui, e su questo “sarà importante intraprendere un duplice percorso che consenta da un lato il lavoro sulla valorizzazione del prodotto, ad esempio creare cuvée che possano riportare in etichetta i diversi luoghi di provenienza, dall’altro lato lavorare sull’assetto paesaggistico soprattutto sul versante della conservazione”. “Le Rive si reggono su un equilibrio delicato e la loro bellezza e produzione vanno preservate in particolare dagli smottamenti che le minacciano ormai costantemente, viste le piogge più tropicali che mediterranee” ha ricordato il neo presidente, chiarendo che “i viticoltori sono sentinelle e operatori attivi delle nostre colline, ma vanno messi nella condizione di poter agire con maggior facilità pur nel rispetto delle norme vigenti. Su questo punto si lavorerà con le amministrazioni locali per trovare un punto di incontro che consentirà alle Rive di continuare a essere luoghi di produzione e di bellezza”.