Suo legge sulla prostituzione del 1958 chiuse case di tolleranza
Milano, 31 mag. (askanews) – In via Catalani 63, con una targa svelata questo pomeriggio, la città onora la memoria di Lina Merlin, partigiana antifascista e deputata. La targa è posta sul muro della casa in cui visse i suoi anni milanesi e dove più volte si svolsero gli incontri clandestini con altri antifascisti tra cui Sandro Pertini e Lelio Basso. Alla cerimonia hanno partecipato i rappresentanti dell’Amministrazione comunale, il Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani (Anpi), Primo Minelli, la professoressa Costanza Nardocci, associata di diritto costituzionale all’Università degli Studi di Milano e di numerosi cittadini e cittadine.
La targa, posta su richiesta dell’Anpi, recita: “Qui visse dal 1936 al 1954 contribuendo da questa casa all’organizzazione dell’insurrezione di Milano e alla liberazione dal regime fascista – Lina Merlin – deputata dell’Assemblea Costituente e Parlamentare della Repubblica”.
Lina Merlin, di professione maestra, giunge in città dalla provincia di Padova nel 1926, già esclusa dall’insegnamento per non aver giurato fedeltà al fascismo e vi ritorna nel 1930 dopo il confino in Sardegna per riprendere il suo impegno nella Resistenza. Vi resta fino alla metà degli anni Cinquanta quando si trasferisce a Roma dove, già dal1948, siede in Parlamento come senatrice della Repubblica.
Dopo un’intera vita dedicata all’impegno per l’affermazione della presenza femminile nella politica del Paese, muore nel 1979 a Padova. Dal 2013 le sue ceneri sono tumulate al Famedio del Cimitero Monumentale. Sua la proposta di legge del 1958 di abolizione della regolamentazione della prostituzione, che segnò la fine delle case di tolleranza, introducendo i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.