“A questo gioco al massacro non ci sto”

Genova, 13 mag. (askanews) – “Non ho motivo per pensare di essere coinvolto, e in ogni caso devo rimanere al mio posto di sindaco. Ma potrei anche decidere di dimettermi. Come disse Oscar Luigi Scalfaro, al quale non oso certo paragonarmi, a questo gioco al massacro io non ci sto. Chiedo chiarezza, anche sulla mia posizione”. Lo afferma il sindaco di Genova Marco Bucci, commentando sul Corriere della Sera l’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione il governatore della Liguria Giovanni Toti.

“Intanto – aggiunge il primo cittadino – non vedo l’ora di poter parlare con i magistrati. Sono disponibile a discutere di ogni aspetto che riguarda la mia persona e la mia attività. Ma davvero, bisogna risolvere al più presto questa situazione di stallo. Non lancio un allarme ma un messaggio, a tutti: tiriamoci su le maniche, perché dopo aver ottenuto i finanziamenti del Pnrr, una occasione del genere per cambiare volto alla nostra regione non capiterà mai più. Basta con le ricostruzioni scandalistiche, con le voci infamanti. Sulle rovine, non vince nessuno”.

Parlando dell’ex presidente dell’Autorità del sistema portuale del Mar Ligure Occidentale e ad di Iren, attualmente sospeso, Paolo Emilio Signorini, l’unico degli indagati finito in carcere, il sindaco di Genova sottolinea: “Io sono quello che ci ha messo la faccia con i miei colleghi di Reggio Emilia e Torino per la nomina di Signorini al vertice di Iren. Se sono veri certi suoi comportamenti, questo è un grave tradimento della mia fiducia”.

“Con Giovanni Toti – spiega Bucci – ho lavorato tanto e bene e mi auguro ancora di poter tornare a lavorare con lui. L’ho detto e lo ribadisco. Io non so nulla dei suoi rapporti con le altre persone. Ma se certe cose sono vere, è un problema. Anche per me, a livello personale”.

“Si stanno creando – conclude il primo cittadino – danni enormi a tutto il sistema. Io li percepisco e vedo il pericolo che questa città, che abbiamo faticosamente rimesso in moto, si fermi di nuovo. Poi, quando leggo sui giornali certe ricostruzioni, mi sento anche tradito, da persone della mia città. E non capisco per quale motivo”.

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