A “C’è ancora domani” della Cortellesi sei statuette
Roma, 4 mag. (askanews) – E’ la notte del cinema italiano, è la notte di “Io Capitano” (15 candidature sette David) premiato come miglior film ma anche con la miglior regia di Matteo Garrone e ancora fotografia, montaggio, produttore, effetti visivi, suono.
Si ferma sul più bello la corsa di Paola Cortellesi e “C’è ancora Domani”. Diciannove candidature, sei statuette (David dello spettatore, attrice protagonista Paola Cortellesi, attrice non protagonista Emanuela Fanelli, sceneggiatura originale, esordio alla regia, David Giovani), ma all’annuncio del miglior film è stato preferito il candidato all’Oscar per l’Italia. Tanti riconoscimenti anche per Rapito (11 candidature) che ha ottenuto cinque statuette (sceneggiatura non originale, scenografia, costumi, trucco, acconciatura). Palazzina Laf, sulla storia del reparto-lager dell’Ilva di Taranto riservato agli operai “scomodi”, ha conquistato tre statuette (Attore protagonista David Riondino, attore non protagonista, Elio Germano, canzone originale). A secco La Chimera di Rohrwacher che vantava 13 candidature.
Venticinque Premi David di Donatello più i David Speciali quelli assegnati dalla Fondazione Accademia del Cinema Italiano durante la cerimonia condotta da Carlo Conti e Alessia Marcuzzi dal Teatro 5 di Cinecittà. Momenti di commozione per il David a Vincenzo Mollica. Un fiume di aneddoti e ricordi da Alberto Sordi a Federico Fellini alla famosa agendina ereditata da Lello Bersani. “Sono accompagnato dal signor Parkinson e dalla signora cecità, due figli dellaà ” Quando Carlo Conti gli chiede cosa vorrebbe vedere ancora: “Il volto di mia moglie e mia figlia”. Premiati anche Giorgio Moroder alla carriera per quanto fatto nel mondo della musica e Milena Vukotic (“Lo dedico ai miei genitori, a mio marito e a Fellini”).
Gloria per “Io Capitano” con le statuette per Film, Regia (Matteo Garrone) Fotografia, Montaggio, Produttore, Effetti Visivi, Suono: “La regia è legata al racconto e questo film nasce dall’idea di ascoltare le storie che nessuno vuole sentire. Se il film è arrivato così lontano è grazie anche all’intensa interpretazione pura e vera, Seydou Sar e Mustapha Fall”, dice Garrone che lascia la parola a Mamadou Kovassi Idris, originario della Costa d’Avorio e suo collaboratore nell’ideazione del soggetto del film. “Questo film parla del sogno e dell’importanza di salvare vite umane. Basta morte in Palestina!”, dice Mamadou, mentre Fall ringrazia gli italiani, perché questo film ha cambiato la sua vita. “Anziché insegnare il rispetto bisognerebbe insegnare cinema nelle scuole, perché è importante che arrivi ai giovani. Questo film aiuta loro a capire che dietro questi numeri ci sono ragazzi come loro con gli stessi sogni e gli stessi desideri”, aggiunge Garrone.
“C’è ancora Domani” è un film che è venuto fuori man mano, David dopo David, a cominciare da quello dello spettatore. “Lo dedico ai 5 milioni che hanno fatto il gesto eroico di andare al cinema” le parole della regista esordiente che con il suo film ha raccolto 36 milioni e mezzo di euro sbancando i botteghini anche in Francia e Inghilterra. “Non mi piace chi considera il pubblico una massa di estranei, lo siamo noi tutti e mi piace pensare che ci sia chi ha combattuto, chi ha fatto degli errori, chi non la pensa come me” ha proseguito. E ancora, premiata come migliore regista esordiente: “Ho fatto questo esordio alle soglie della menopausa, auspico che gli esordiente giovani abbiano la possibilità di avere sempre un sostegno disponibile per raccontare nuove storie” con la dedica alla figlia Laura. E ancora come migliore attrice: “E’ tutto un magna magna, ci sono sempre le stesse facce. Stasera è un trend” ha scherzato Cortellesi. David Giovani, “ne ho incontrati 56.000”. Emanuela Fanelli, migliore attrice non protagonista (C’è ancora domani) si rivolge a Paola e la ringrazia “per aver voluto che la tua Marisa fossi io. Questo film è così grande perché l’hai fatto tu”. Al film della Cortellesi anche la miglior sceneggiatura originale firmata da Furio Andreotti, Giulia Calenda e Paola Cortellesi.
Palazzina Laf porta a casa i premi per il miglior attore protagonista (Davide Riondino) e non protagonista (Elio Germano). “Vorrei far notare che quest’anno Taranto è presente con Comandante e Disco boy con film girati in Puglia – le parole di Riondino – Noi siamo cresciuti con l’idea che non ci sia altro che la fabbrica, l’acciaieria, ma anche il cinema dà lavoro e dà ricchezza, nel nostro piccolo possiamo fare a meno della fabbrica. Ringrazio mia moglie Eva Nestori che disegnato Caterino, le mie figlie e tutte le persone che hanno lavorato al film”. Le parole di Germano: “Abbiamo capito che questa storia è molto attuale perché parla di lavoro che ci riguarda tantissimo. Come violenta i nostri territori, Taranto è una città violentata dal profitto, il cinema non può cambiare le cose ma magari lo sguardo”. Riondino prende la parola: “è stato un lavoro lunghissimo di ricerca, di studio, un lavoro di compagnia. Ringraziamo tutti quelli che hanno partecipato”. “La mia terra” di Diodato per Palazzina LAF è la miglior canzone originale (“Lo dedico a Taranto”).
La polemica è di Sergio Ballo, premiato con Daria Calvelli per i Costumi di “Rapito”, che non ha gradito di non essere premiato in sala con i David principali ma al Teatro 14 (“Il nostro lavoro di costumisti e scenografi visto come vetriniste”). Pronta la risposta di Carlo Conti: “A noi sembrava una ricchezza portare i premi anche in altri luoghi di Cinecittà”. Accanto alla scenografia ed alla sceneggiatura non originale di Barco Bellocchio, sono tre i David per Rapito.