Per chiusura campagna europee si pensa a evento a Roma. Per il resto sarà campagna tra social e tv
Pescara, 27 apr. (askanews) – C’è una versione ufficiale che parla di decisione nota da tempo, di motivi strettamente personali, di impegni familiari inderogabili. E poi c’è quella ufficiosa, che racconta di un Matteo Salvini che ha scelto di sottrarsi a un duplice imbarazzo. Domani, dopo mesi di suspence vera o presunta, Giorgia Meloni annuncerà la sua candidatura alle elezioni Europee come capolista di Fratelli d’Italia in tutte le circoscrizioni. L’occasione scelta è la conferenza programmatica del partito che si sta svolgendo a Pescara e che segna di fatto l’inizio della campagna elettorale per un appuntamento che i meloniani considerano più che fondamentale, dirimente.
Tutto è stato studiato da tempo, nei minimi particolari, a cominciare dall’effetto scenico del mare che farà da sfondo all’annuncio. E il coronamento doveva essere l’immagine di compattezza e unità della coalizione rappresentata dalla presenza in platea, nient’affatto scontata per il tipo di appuntamento, degli alleati di governo.
Alla fine però Matteo Salvini non ci sarà e si limiterà a un videocollegamento. A differenza di Antonio Tajani. Fonti dell’organizzazione di Fratelli d’Italia – che coincidono sostanzialmente con quelle della Lega – fanno sapere che la decisione del segretario era nota da tempo: a riprova si fa notare che nessuno aveva mai esplicitamente detto che sarebbe stato fisicamente a Pescara. E, tuttavia, è anche vero il contrario. Ovvero che nessuno aveva mai accennato all’ipotesi che la presenza sarebbe stata virtuale, cosa alquanto curiosa di fronte a una determinazione assunta sin dall’inizio.
In effetti – rivelano fonti bene informate – la scelta di optare per un collegamento video sarebbe stata presa nella serata di ieri sera e non è escluso che di mezzo ci sia stata anche una telefonata tra Meloni e Salvini. Il leader del Carroccio – è la lettura che vien data – avrebbe preferito evitare di ritrovarsi nella fotografia di famiglia come unico leader della coalizione ad aver scelto di non mettersi in gioco nella sfida, che per lui rischia di essere impietosa, delle preferenze. E questo, mentre sia la premier che il segretario di Forza Italia hanno invece scelto di fare da traino ai risultati dei propri partiti. A rendere ancora più opportuna la decisione, viene inoltre spiegato, le tensioni sul caso Vannacci sia interne alla Lega che con il ministro Crosetto. Insomma, la necessità di evitare che la sua presenza a Pescara si trasformasse mediaticamente in un assedio sulla candidatura del generale.
Domani dunque la scena sarà tutta per la presidente del Consiglio per quello che sarà uno dei pochissimi comizi che si concederà in questa campagna elettorale. E’ probabile, anzi, che Meloni oltre alla apertura di domani parteciperà solo all’evento di chiusura che con ogni probabilità si terrà a Roma. Per il resto, la partita si giocherà soprattutto con interventi sui social o interviste televisive. Difficile, sebbene non ancora escluso definitivamente, che partecipi all’evento organizzato da Vox a Madrid a metà maggio. L’idea del partito è quella di impegnare i ministri, pur non candidati, per replicare sul territorio eventi simili ai panel tematici organizzati a Pescara per raccontare quello che il governo sta facendo. Perché è un po questa, viene spiegato, la cifra del discorso che farà domani Giorgia Meloni e che impronterà tutta la comunicazione delle prossime settimane: ricordare il modo in cui in due anni a palazzo Chigi sono state “ribaltate le previsioni dei profeti di sventura” che pronosticavano spread alle stelle e un fallimento sul Pnrr, fare un elenco dei risultati raggiunti a Bruxelles, in pratica insistere sul modello italiano da portare in Ue. “Stiamo lavorando per gli italiani, dateci la forza di continuare a farlo”, il concetto dello slogan.