Sul popolo Yanomami, prodotto da Donatella Palermo e Rai Cinema

Roma, 16 apr. (askanews) – Selezionato a Cannes, alla Quinzaine Des Cinéastes, “The Falling Sky” – attraverso la potente testimonianza di Davi Kopenawa, sciamano e leader del popolo amazzonico Yanomami – è il racconto del rituale funebre misterico “Reahu”, una cerimonia magica di evocazione che mobilita la comunità in uno sforzo collettivo per sorreggere il cielo e impedire che cada a causa dei comportamenti dei nape, i bianchi, e del mondo cosiddetto civilizzato.

Attraverso questa sorta di rito iniziatico, lo spettatore scopre la bellezza della cosmologia Yanomami e la forza della loro visione geopolitica che invita a guardare lontano.

Il film è diretto da Eryk Rocha e Gabriela Carneiro da Cunha, liberamente ispirato all’omonimo libro dello sciamano Yanomami Davi Kopenawa e dell’antropologo francese Bruce Albert, nato da una relazione trentennale tra i due. The Falling Sky è prodotto da Brasile e Italia, una co-produzione Aruac Filmes, Hutukara Yanomami Association, Stemal Entertainment con Rai Cinema, in collaborazione con Le Film D’Ici, prodotto dagli stessi registi e da Donatella Palermo.

In Brasile, attualmente vivono circa 30.000 persone in oltre 300 comunità, che stanno affrontando una grave crisi umanitaria causata da una massiccia invasione di minatori alla ricerca di minerali, principalmente oro e cassiterite. Negli ultimi anni, il numero degli invasori ha raggiunto circa 20.000 persone, favorendo la violenza, la contaminazione dell’acqua e del pesce da mercurio, la deforestazione e numerose malattie tra gli Yanomami.

Il 10 aprile, Davi Kopenawa, lo sciamano e portavoce del popolo Yanomami ha incontrato in Italia Papa Francesco. “Ogni volta che parlo di quello che l’uomo bianco sta causando al nostro popolo e all’intera umanità sempre più persone si uniscono alla mia battaglia”.

Eryk Rocha si è formato alla Scuola di San Antonio de Los Baños a Cuba. Regista, produttore, montatore e direttore della fotografia, con The Falling Sky, suo decimo film, è alla sua terza partecipazione al Festival di Cannes, dove con il film Cinema Novo (2016), ha vinto il premio L’Oeil d’Or. I suoi lavori hanno partecipato ai maggiori festival cinematografici del mondo come Cannes, Venezia, Locarno, Visions du Réel, Idfa, CPH: DOX, Telluride, BFI di Londra, Sundance, New Directors MoMa di New York, Festival di Rio, Visions du Réel, raccogliendo moltissimi e prestigiosi riconoscimenti. Tra i suoi titoli: Rocha Que Voa (Pietre nel cielo), Quimera, Transeunte, Jards, Campo De Jogo, Breve Miragem De Sol (Burning Night), Edna.

Gabriela Carneiro da Cunha è un’artista brasiliana, performer, regista, e attivista artistica ambientale. È ideatrice del Margins Project – On Rivers, Buiúnas and Fireflies, un progetto artistico basato sull’ascolto dei fiumi brasiliani in situazioni di catastrofe, da cui sono già nati numerosi spettacoli teatrali (presentati in importanti festival europei come Wiener Festwochen, Festival D’automne à Paris, International Summer – Festival Kampnagel Hamburg, Baltic Circle, Holland Festival, Théâtre Vidy-Lausanne, Center Georges Pompidou), film, dibattiti, workshop e la rete Buiunas – una rete tra donne, fiumi e arte. Nel cinema, lavora al fianco di Eryk Rocha per Edna e per i cortometraggi Mãri hi – The Tree of Dream, Yuri u xëatima thë – Fishing with Timbó e Thuë pihi kuuwi – A Woman Thinking, diretti da registi yanomami, presentati nei più importanti festival del mondo tra cui Rio e Venezia.

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