“Non capisce che danno immane ha procurato alla Regione”

Roma, 11 apr. (askanews) – “Emiliano continua a ridicolizzarsi nel tentativo di giustificare la nomina di Pisicchio all’Arti con l’assicurazione ricevuta circa il superamento di eventuali indagini a carico del nominando. E mentre con la Maurodinoia si è mostrato garantista, giù la scure del boia giustizialista su Pisicchio. Diventa ancora più ridicolo perché non capisce che il tema oggi non riguarda la rilevanza penale delle azioni oggetto di indagine tutte da assoggettare al giusto processo poiché per Costituzione vige la presunzione di innocenza fino a sentenza passata in giudicato”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo.

“Emiliano diventa così ridicolo al punto di non capire che è il sistema poltico-amministrativo che ha messo in atto nel governo della Puglia che è in discussione e che ha trascinato in una spirale perversa tanti di quelli vicini a lui pur venendo da storie familiari e personali di persone perbene e tali restano fino a giudizi definitivi. È ridicolo Emiliano quando non ammette di aver impiantato in Puglia un sistema tirannico incentrato sul culto del potere, sul mercato delle vacche, su uccelli migratori pronti a trasmigrare verso posizioni redditizie a danno del buon andamento della Pubblica Amministrazione, della meritocrazia, del rispetto delle dignità delle persone”, prosegue.

“È ridicolo Emiliano perché non capisce il danno immane che ha provocato nella collettività pugliese avendo destrutturato il tessuto politico, culturale ed ideologico della nostra collettività insinuando la convinzione che si sta dentro le forze politiche non per appartenenza valoriale ma in funzione di una prebenda. Ed è ancora più ridicolo quando non si rende conto che in politica la rilevanza penale delle azioni è sempre conseguente alla mancanza di valori etici e morali. Se solo si interrogasse per un’oretta (è più che sufficiente) nella coscienza la finirebbe di dire idiozie e dimostrerebbe una maturità che finora ha fatto fatica a dimostrare”, conclude Zullo.

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