Tensioni con Hezbollah che nega ogni coinvolgimento

Roma, 9 apr. (askanews) – E’ alta la tensione in Libano dopo il sequestro e l’uccisione di Pascal Sleiman, membro del partito cristiano Forze Libanesi (Lf) che ha subito bollato la sua morte come “un assassinio e un omicidio politico, fino a prova contraria”.

Stando a quanto riferito dalle autorità libanesi, le forze di sicurezza hanno arrestato “la maggior parte dei membri delle bande siriane coinvolte nel rapimento” e che “la persona rapita è stata uccisa mentre cercavano di rubargli l’auto nella zona di Jbeil (nord di Beirut) e il suo corpo è stato trasportato in Siria”.

Il caso ha alimentato le tensioni già forti tra il partito Forze Libanesi e l’organizzazione sciita Hezbollah, tanto che il suo leader Hassan Nasrallah, nel discorso tenuto ieri per commemorare un generale iraniano morto nell’attacco israeliano in Siria, ha tenuto a rimarcare la propria estraneità, denunciando “accuse false”.

Il premier libanese Nagib Mikati ha subito lanciato un appello “alla moderazione”, invitando tutti i partiti a non lasciarsi “guidare dalle proprie emozioni”. E oggi il ministro degli Interni, Bassam Maoulaoui, presiederà una riunione straordinaria del Consiglio centrale di sicurezza interna per discutere la situazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *