Al sud capolista Annunziata, dietro Decaro

Roma, 26 mar. (askanews) – La candidatura di Elly Schlein alle europee è sempre più probabile, la leader Pd non scioglie ancora la riserva ma la decisione viene data per scontata da molti, anche se sono ancora diversi i tasselli da sistemare e non a caso la stessa segretaria in tv afferma: “Ci sto riflettendo, non ci sono ancora novità, nella segreteria abbiamo discusso anche di questa ipotesi ma io prima voglio chiudere la squadra”. Della questione si è parlato oggi nella segreteria del partito e stavolta, a differenza dei mesi scorsi, nessuno avrebbe avanzato la richiesta di non scendere campo. D’altro canto, però, proprio l’annuncio fatto dalla Schlein di Lucia Annunziata come capolista al sud, seguita dal sindaco di Bari Antonio Decaro, tocca uno dei punti di cui si è discusso: le modalità dell’eventuale candidatura della leader e le implicazioni sulle altre candidature.

Che la Schlein possa essere in campo è un ragionamento sempre più concreto, come ragiona un dirigente Pd vicino alla segretaria, “l’accordo ormai certo tra Più Europa e Iv è un motivo in più perché lei sia della partita”, perché il Pd – come ribadito anche durante la riunione di oggi – “vuole confermare la crescita di questo anno”. Con Più Europa e Socialisti nelle liste il Pd potrebbe contare su un surplus di voti e superare agevolmente il 20%. Se Psi e Bonino vanno con Renzi, ragiona sempre il dirigente vicino alla Schlein, “un punto, un punto e mezzo almeno rischiamo di perderlo. E dunque la presenza della segretaria in lista è ancora più necessaria per trainare”.

Ma questo ha aperto una riflessione in segreteria e non è stata solo la minoranza a fare delle puntualizzazioni: secondo quanto raccontano sullo schema illustrato da Igor Taruffi avrebbero espresso perplessità Alessandro Alfieri e Debora Serracchiani, che al congresso non sostenevano la Schlein, ma anche esopnenti di maggioranza come Marco Sarracino e Giuseppe Provenzano. Secondo l’impostazione spiegata da Taruffi i capilista sarebbero appunto tutti “civici”, seguiti da un dirigente di peso del Pd, appunto Annuziata-Decaro al sud.

Ma a questo punto, è il ragionamento che è stato fatto, andrebbe rivista l’idea di affidare tutti i posti da capolista ai “civici”: se la segretaria si candida, è stata la riflessione di molti, deve essere capolista. L’idea di far ‘retrocedere’ la Schlein nasce dall’esigenza di non danneggiare troppo le altre donne candidate, “ma se lei è in lista fa il pieno di voti, anche se è al terzo o quarto posto”. Insomma, ok la Annunziata al sud, è stato detto oggi, ma si eviti l’automatismo dei civici capolista, soprattutto se la Schlein sarà in campo.

Una discussione, insomma, ancora da affinare, come ha spiegato la stessa leader Pd in tv. “In un partito che non è personale ma è plurale la prima cosa è la squadra”. Di sicuro, ha però ribadito la Schlein, il Pd prosegue nella sua linea “testardamente unitaria”, perché “il nostro avversario è la destra”.

Adm

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