Richiesta al Masaf rimasta inascoltata
Roma, 26 mar. (askanews) – La Fondazione Marevivo esprime “profonda preoccupazione” per il Decreto del 7 febbraio 2024 emanato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste per il Programma “Frutta e verdura nelle scuole” per l’anno scolastico 2023/2024, “di cui apprende solo adesso, nonostante la rassicurazione ricevuta più volte dal Ministero che i suggerimenti di Marevivo sarebbero stati recepiti nel decreto”.
La decisione di imporre l’uso di confezioni monouso (flow-pack) per il confezionamento e guanti di plastica per la somministrazione di frutta e verdura “rappresenta un grave danno ambientale e un passo indietro nella lotta all’inquinamento da plastica”, spiega Marevivo ricordando che ogni anno nel mondo vengano prodotte 450 milioni di tonnellate di plastica, di cui il 50% costituito da imballaggi usa e getta, e che oltre 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica vanno a finire nei nostri mari e oceani, l’80% dell’inquinamento dei quali è causato dalla plastica.
Proprio per contrastare l’utilizzo di imballaggi monouso in plastica per il confezionamento di frutta e verdura, Marevivo assieme a Zero Waste Italy ha dato vita alla campagna #BastaVaschette.
La Fondazione Marevivo in una nota ribadisce la necessità di ridurre sensibilmente l’utilizzo di imballaggi in plastica usa e getta. La scelta di continuare a utilizzare confezioni di plastica monouso all’interno del Programma “Frutta e verdura nelle scuole” rappresenta “un grave ostacolo alla promozione di uno stile di vita sostenibile e un segnale contraddittorio ai bambini”.
La Fondazione Marevivo invita quindi il ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste a riconsiderare questa decisione e a impegnarsi per promuovere pratiche più responsabili, volte a proteggere l’ambiente, il già compromesso ecosistema marino e la salute umana.