Con otto aziende dell’Alta Maremma pisana. Flavio Nuti presidente

Milano, 14 mar. (askanews) – Nasce sulle colline di Riparbella, che circondano e delimitano l’Alta Maremma pisana a circa cinque chilometri in linea d’aria dalla Costa del mare Tirreno, l’Associazione Vignaioli delle Colline di Riparbella. A dare vita alla nuova aggregazione sono state otto aziende: Podere La Regola, Duemani, Tenuta Pakravan Papi, Colline Albelle, Tenuta Prima Pietra, Urlari, Caiarossa e La Cava, che insieme rappresentano oltre 150 ettari di vigneti, con una produzione complessiva che sfiora le 500mila bottiglie.

“I vignaioli delle Colline di Riparbella hanno sentito la necessità di dare vita ad un’associazione per mettere in atto un’azione collettiva efficace di promozione e comunicazione del territorio e delle produzioni di qualità delle aziende vitivinicole ubicate nelle colline del Comune di Riparbella e zone limitrofe, e per valorizzare in maniera collettiva l’immagine e la rappresentatività del terroir vitivinicolo nel suo complesso e coinvolgere anche tutta la collettività di Riparbella” ha dichiarato il presidente del gruppo, Flavio Nuti, amministratore del Podere La Regola, la prima Cantina che ha fatto conoscere e parlare di questo territorio dal punto di vista vinicolo a partire dai primi anni Novanta.

Le aziende associate si trovano all’interno dei confini del territorio comunale di Riparbella, delimitato a Sud dal fiume Cecina, a Ovest dalla variante Aurelia, a Est dalla strada provinciale di Miemo e a Nord dalle pendici del Monte Poggio di Nocola e del Monte Vitalba, con il torrente Sterza a fare da confine. I vigneti sono ubicati a partire dai 50 metri sul livello del mare, su terreni che delimitano l’alveo del Cecina, fino ai rilievi collinari ad una altezza di circa 450 metri di altezza.

“Quella di Riparbella, per il vino, è una vocazione antica che risale all’epoca etrusca (VII secolo A.C.) e che oggi ha trovato grandi espressioni di carattere e di qualità” ha spiegato l’associazione, evidenziando che “le aziende della zona portano avanti un’attività vitivinicola a basso impatto ambientale e seguono i canoni della sostenibilità anche attraverso pratiche di agricoltura biologica e biodinamica”. Scopo dell’Associazione è la promozione della cultura del vino e delle produzioni di qualità delle aziende vitivinicole ubicate nelle colline del Comune di Riparbella e zone limitrofe. “Le attività saranno finalizzate a far conoscere e valorizzare l’antica vocazione vitivinicola del territorio attraverso la promozione della produzione di vini di altissima qualità e sostenibili” ha sottolineato la neonata realtà, che tra gli obiettivi che si propone c’è quello di promuovere “la forte specificità e identità del ‘terroir riparbellino’, in cui tutte le realtà aderenti si riconoscono, attraverso un’azione collettiva efficace di promozione e comunicazione condivisa”.

Negli ultimi 25-30 anni questa porzione di Toscana ha visto nascere e affermare “aziende capaci di ottenere importanti riconoscimenti italiani e internazionali ed esprimere livelli di eccellenza paragonabili a quelli di territori più famosi, come la vicina Bolgheri, e attrarre anche importanti investitori istituzionali italiani e internazionali”.

Tra le caratteristiche peculiari di questo territorio, i vignaioli di Riparbella hanno messo in luce non solo la parte collinare a diverse quote e l’esposizione al mare e al clima mediterraneo, ma soprattutto “l’influenza benefica del fiume Cecina e della sua valle, che con la ventilazione naturale e le escursioni termiche notturne crea un microclima temperato che favorisce, insieme ad una ottima esposizione solare, una perfetta maturazione delle uve conservandone delle acidità”. La composizione dei terreni “va dai gabbri (rocce di origine magmatica, molto aride e minerali), ad argille alluvionali ‘a palombini’ con scheletri rocciosi, a terreni calcarei e acciottolati ed a sabbie plioceniche ricche di fossili di conchiglia”. Inoltre, i produttori hanno evidenziato che “le attività agricole e viticole di Riparbella sono fortemente integrate in estese aree naturali, di bosco e macchia mediterranea”.

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