NAPOLI – Sit in nella sede dell’automobile club partenopeo promosso dalle liste RINNOVACI E NAPOLI MOTORI 2035 proposte dai soci ACI Rivellini e Giardiello e da numerosi iscritti
Un numeroso gruppo di soci Aci – composto dalla lista “RinnovAci” e dal gruppo “Napoli Motori 2035”, con i propri candidati al rinnovo del consiglio direttivo dell’automobile club italiano sezione di Napoli – è questa mattina nella sede partenopea dell’ente e non andrà via fino a quando non sarà assicurata la legalità e trasparenza alle prossime elezioni dell’Ente.
Diverse le motivazioni:
“Abbiamo il diritto di partecipare a elezioni regolari e il dovere di tutelare la democrazia, la trasparenza e la legalità. Stiamo assistendo a un clima indegno della peggiore dittatura sudamericana: a 7 giorni dal voto non è stata ancora resa nota la scheda elettorale con i nominativi dei candidati. Non solo.
In queste settimane sono accaduti fatti gravi che stamani denunciamo formalmente alle Autorità Competenti e al Presidente Nazionale dell’Aci e all’assemblea Nazionale, all’esecutivo nonchè ai Ministri competenti per la vigilanza sull’ente, Matteo Salvini e Andrea Abodi.
Il direttivo uscente, con il presidente Antonio Coppola in testa, non ha prontamente messo a disposizione l’elenco degli aventi diritto al voto perché, come da regolamento, bisognava che la lista che si candidava doveva essere supportata dal 3% dei votanti (la lista del presidente uscente invece non ne aveva bisogno ed è stata presentata senza le firme a sostegno )
Inoltre pur in presenza di una nostra richiesta formale di presenziare all’apertura delle buste contenenti le liste, le relative operazioni sono state effettuate a porte chiuse e hanno portato all’esclusione di due nostri candidati senza il supporto di alcuna motivazione.
Eclatante poi la vicenda delle centinaia di tessere omaggio, elargite dallo stesso Coppola e dai suoi sodali: se i destinatari di tale privilegio partecipassero al voto ci troveremmo di fronte a una frode vergognosa.
Insomma le irregolarità gravi sono talmente evidenti e numerose, da rischiare di compromettere l’autorevolezza dell’ACI ente di livello nazionale, strategico per la gestione del PRA,che lo Stato gli ha assegnato. Cosa che noi vogliamo assolutamente scongiurare. Chiediamo che vengano rispettati i diritti di tutti gli iscritti regolari e la dignità di uno degli enti più importanti d’Italia”.