Settore pesca professionale in crisi

La Federpesca ha accolto con favore la misura del MASAF di ridurre da 200 a 50 il numero massimo di ami sui palangari utilizzati dalle imbarcazioni per la pesca sportiva e ricreativa. Si tratta di un’attività che “ha poco a che fare con la pesca ricreativa, utilizza attrezzature tipiche della pesca professionale, elude le Autorità marittime, spesso vende illegalmente il prodotto pescato facendo così concorrenza sleale alle imprese della pesca” – spiega Federpesca in una nota.

In un momento in cui la pesca professionale è in crisi e la protezione degli oceani e delle loro risorse è a rischio, “è giusto dare un giro di vite alla pesca sportiva e ricreativa per frenare l’eccessiva cattura di stock ittici da parte di persone che non vivono di questa pesca e non hanno il difficile compito di garantire reddito e occupazione alle loro aziende” – continua Federpesca.

La Federazione Nazionale delle imprese di pesca afferma: “Da anni assistiamo alla disparità di trattamento tra pescatori professionisti e ricreativi. Le misure del Ministro Lollobrigida sono un segnale importante per quanti lavorano onestamente nel settore della pesca professionale. Siamo convinti che questo provvedimento garantirà maggiore regolamentazione e tutela dei nostri mari, dei pescatori sportivi e ricreativi che operano nel rispetto della legge”.

Ciro Di Pietro

Immagine di tawatchai07 su Freepik

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