L’altoatesino a Indian Wells. Le Olimpiadi? “Viviamo il presente”

Roma, 7 mar. (askanews) – Sinner torna in campo ad Indian Wells dopo la vittoria a Rotterdam. E’ il primo Masters 1000, il debutto contro Thanasi Kokkinakis domani e ci arriva da imbattuto nel 2024, dopo il primo trionfo Slam per un italiano in singolare maschile dal 1976, e con la concreta possibilità di lasciare la California da numero 2 del mondo, una posizione mai raggiunta per un italiano nella storia del tennis maschile.

“Questo tipo di motivazione mi spinge ancora di più – ha detto in conferenza stampa – ma il mio obiettivo resta diventare un giocatore migeliore settimana dopo settimana. Indipendentemente dai risultati, lavoriamo er questo e spero di dare il 100% in ogni aspetto”.

“Uso pochissimo i social, in Italia non ci sono mai, ma sento comunque l’affetto dei tifosi. Ma la cosa più importante rimane il lavoro: io sono ossessionato dal lavoro, se non lavoro sto male” ha detto. Il trionfo a Melbourne è stato indubbiamente un momento speciale, ma dopo, ha aggiunto, “devi ricominciare tutto da capo. ti svegli e ricominci a lavorare. Forse ho un punto di vista un po’ diverso su come festeggiare certe cose. Naturalmente ci siamo divertiti per un giorno, poi siamo tornati a casa”. Nella sua, che ha descritto come “molto piccola” ora è impossibile non notare il trofeo dell’Australian Open. Un successo che ha dato una spinta a tutto il tennis italiano, ha detto Jasmine Paolini dopo la sua prima vittoria in un WTA 1000 e l’ingresso tra le prime 15 del mondo.

Il numero 1 d’Italia è comunque molto consapevole che i presupposti di questo momento del tennis italiano, “il migliore della nostra storia” ha detto il presidente della FITP Angelo Binaghi, siano da ricercare più indietro nel tempo. “E’ iniziato anni fa, con Francesca Schiavone e Flavia Pennetta. Poi con Fabio Fognini che ha vinto un Masters 1000 a Monte-Carlo e Matteo Berrettini arrivato in finale in uno Slam [Wimbledon 2021]. Abbiamo tanti grandi giocatori e per me è bello far parte di questo gruppo in cui tutti cercano di spingere gli altri, di offrire punti di vista diversi su certi aspetti del gioco”. Gruppo di cui fa parte Lorenzo Sonego, con cui giocherà il torneo di doppio a Indian Wells: i due hanno scoperto un’intesa vincente in campo e fuori in Coppa Davis.

Realizzare al meglio il proprio potenziale è sempre più un’operazione di squadra e di gruppo, anche in uno sport individuale. Il suo, dice Sinner, non l’ha ancora completamente raggiunto. “Sono convinto di avere ancora tanto da imparare e questa è la parte più divertente – ha detto -. Con il mio team siamo abbastanza aperti all’idea di lavorare anche durante i tornei. Abbiamo lavorato tanto dal punto di vista fisico e in campo per aggiungere ancora variazioni. Devo prepararmi ad affrontare giocatori che ora mi conoscono meglio. Sarà una bella sfida”.

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