Inflazione si è smorzata a febbraio al 2,6%
Roma, 7 mar. (askanews) – La Banca centrale europea ha nuovamente confermato i livelli di riferimento sui tassi di interesse: 4,50% sulle operazioni di rifinanziamento principali, 4% sui depositi presso la stessa banca centrale e 4,75% sulle operazioni di rifinanziamento marginale.
La decisione, comunicata al termine del Consiglio direttivo, è in linea con le attese, mentre da mesi ormai gli interrogativi dei mercati riguardano la tempistica con cui l’istituzione inizierà a ritoccare al ribasso questi riferimenti, portati a livelli fortemente restrittivi allo scopo di frenare la domanda e favorire il ritorno dell’inflazione ai valori obiettivo.
Su questo il comunicato del Consiglio non si discosta dalla formula degli ultimi mesi: “ritiene che i tassi di interesse di riferimento si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo”. mentre le decisioni future “assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario”.
Va però rilevato che la Bce ha ritoccato al ribasso sia le previsioni di inflazione per l’area euro, sia quelle per la crescita economica. Intanto i dati preliminari di febbraio hanno mostrato che il caro vita medio nell’area euro si è moderato al 2,6%. La Bce punta a una inflazione che sul medio termine si attesti al 2% in maniera simmetrica. Ora l’attenzione si sposta sulla imminente conferenza stampa esplicativa della presidente, Christine Lagarde.